Ritratti-Italia. L’esempio di Nino Di Matteo, giudice sempre in guerra contro l’antistato. La necessaria solidarietà di tutti

“I giudici sono buoni solo se vengono ammazzati”, queste le parole choc pronunciate dal giornalista Oliviero Beha nel corso della manifestazione  tenutasi a Roma sabato scorso di appoggio morale e solidarietà al giudice Nino Di Matteo. Un raduno cui hanno partecipato giornalisti, giudici, semplici cittadini, personaggi dello spettacolo sensibili al tema  della lotta alla mafia (l’appuntamento è stato organizzato dalle Agende Rosse di Paolo Borsellino). Un giusto riconoscimento a chi lavora in prima linea da anni contro l’antistato, nonostante abbia ricevute ripetute minacce e nonostante sia il nemico dichiarato da eliminare del boss Riina. Di Matteo, come i colleghi del suo pool che lavorano alacremente alle indagini sulla Trattativa Stato Mafia, è costantemente all’opera affinchè la parte sana del paese non venga definitivamente travolta dagli intrecci malavitosi e dalla crescente potenza di Cosa Nostra,  ormai ramificata in ogni regione d’Italia; nonostante il suo impegno costante, continuo, ininterrotto, la politica in via ufficiale non sembra ancora essersi accorta di lui: nessun ringraziamento dalla Presidenza del Consiglio, dalla Presidenza della Repubblica, dai segretari di partito. Come se chi rischia la vita ogni giorno in difesa di un’idea di Stato non compromesso, di una cittadinanza onesta e legalitaria, fosse un personaggio ingombrante che non merita nemmeno i riflettori della cronaca. Ed è per questo che iniziative, manifestazioni, pubbliche dichiarazioni d’appoggio a Di Matteo sono sempre utili, affinchè quest’ultimo non resti solo, in quella zona d’ombra dove è più facile essere colpiti ed annientati. Nel marzo scorso il Movimento Cinque Stelle di Viterbo ha chiesto ufficialmente che fosse data la cittadinanza onoraria al giudice siciliano, “per l’esempio di impegno, onestà e sacrificio nel nome della giustizia oltre che per il coraggio con il quale porta avanti il suo lavoro”. Ci auguriamo che la procedura vada in porto al più presto, perchè nasce da una iniziativa giusta e da un omaggio doveroso.