Politica. Napoli. “Le primarie sono come un pezzo di pane, una candidatura non si rifiuta a nessuno…” (by social). Sono quattro ora i “papabili” in casa Pd…

In data odierna, per dirla alla Totò , al momento in cui scriviamo, le candidature del Pd alle primarie di Napoli sono quattro.  In ordine rigoroso di apparizione : Antonio  Bassolino, Valeria Valente, Marco Sarracino, Umberto Ranieri. A parte Bassolino, che  ha iniziato la sua corsa solitaria ad Agosto,  molto prima di annunciare la sua discesa in campo, gli altri hanno tutti i mammasantissimi di riferimento a Roma. La Valente è una giovane turca,  sponsorizzata da Matteo Orfini  vipresidente del partito e dal ministro della giustizia Orlando; Sarracino , 26  anni , “nu’ criature”,   sta con Gugliemo Epifani  e  a Napoli conta sui voti di Gianluca  Daniele, ex Cgil, e poi il Gino Bartali del partito, in tutte le sue cinquanta sfumature dal rosso al grigio, cioè dal pci ai giorni nostri: Umberto Ranieri, l’eterno secondo, il delfino di Napolitano e presidente di “Mezzogiorno Europa”. Oh, ve lo dico subito. In questo momento l’inossidabile migliorista sta nelle stesse condizioni del suo omonimo Massimo:  sogno o son desto? Già, perche è vero che ha annunciato lunedì sera la sua candidatura, ma è pure vero che le firme non le ha .O meglio ne ha poche, duecento. Ne servono Cinquecento. E quindi è tutto un posteggiare su fb:” si cambi una regola infelice! Si apra agli elettori del centrosinistra!”.  insomma, vorrebbe più tempo per raccogliere le firme. Al finale di questo si tratta. E figuriamoci se, dopo siffatte tarantelle  dal Nazareno e anche dalle catacombe di via Toledo, in quella poltiglia di correnti e sotto correnti, di spifferai magici e tragici, di sepolcretti imbiancati e sbiancati col vernel, stanno ad ascoltare lui. Se, se!… Anche suoi amici  personali e  di legami politici come Graziella Pagano e Leonardo Impegno glielo hanno detto:Umbè’ lascia perdere. “Nun t’applicà”. “Lieve mano”. Tanto noi votiamo la Valente. Niente, insiste. E intanto i media locali  che con santa pazienza seguono questa strepitosa  e pirotecnica marcia del pd verso le primarie, si chiedono: è finita qui o  arrivano altre candidature?  Mah!: “Una candidatura alle primarie è come un pezzo di pane, non si rifiuta a nessuno” ha commentato qualche  “capafresca” sui social, che nel frattempo ha assunto le sembianze di un  cabaret virtuale. E del resto come si potrebbe prendere sul serio quanto sta avvenendo all’ombra del Vesuvio? Abbiamo avuto per mesi una spasmodica ricerca, sull’asse Roma Napoli, non dell’anti De Magistris, come sarebbe stato  ovvio, ma dell’ antiBassolino. L’ossessione dei Renziani e dei De Luchiani era quello di fermare l’avanzata del rottamato. Si punta sulla societa civile. Vengono fuori una serie di nomi autorevoli che però a Napoli nessuno conosce. Nomi bruciati cosi, “comme ‘na sigaretta”, uno dopo l’altro. Alla fine dal cilindro magico di Renzi viene fuori non un coniglio, che  di quelli ce ne sono anche troppi in giro, ma una fava con due piccioni: Valeria Valente, giovane turca  legatissima ad Orfini ma ancora di piu ad Orlando. Con la Valente si accontenta la sinistra e si spariglia il campo Bassoliniano perche si pesca nel suo elettorato, primo piccione. E poi si accontenta Orfini che in cambio dà il placet al renzissimo Giachetti candidato a sindaco di Roma, secondo piccione. Però il segretario non tiene conto di due cose: che la fava, cioè Valente, intanto chiede investitura ufficiale, vuole  entrare in un piano di protezione che le garantisce la candidatura  e fa convergere su di lei tutto il Partito. In più chiede come paracadute in caso di sconfitta, quasi scontata, la riconferma alle prossime politiche. E della seconda cosa: che la giovane deputata è  un’ ex bassoliniana, che ora rinnega il padre. E vuoi vedere che questa cosa passa inosservata? Certo che no. Sui social si evoca Mario Merola … “e figlie o ssaie che so..” e i proverbi … ” fa bene e  scuordate, fa male e pensace“. (A dire il vero non è la sola a rinnegare. In suo sostegno accorre un altro ex fedelissimo di Bassolino, Andrea Cozzolino,balzato alle scorse elezioni agli onori della cronaca per aver portato i cinesi ai gazebo delle primarie, proprio contro Umberto Ranieri). insomma quella che sembra una straordinaria strategia comincia a profilarsi come una colossale  “fetecchia”. E così,  tra “n’acciso e nu’ mpiso” alla fine viene fuori, un po “aumm aumm” (era atteso Gianluca Daniele) la candidatura di Marco Sarracino: e questo è giovane , è giovane assaie: mica puoi dire quello che dici di Bassolino. “O Sarracino bellu guaglione, bello ‘e faccia e bello ‘e core”.  annuncia lunedì sera la sua candidatura. E dopo un ora arriva anche Ranieri. In tutta questa “iacuvella” una cosa però si capisce. Anzi no, se ne capiscono due. Intanto si capisce che candidature ufficiali non ce ne sono più. Poteva esserci con una candidata contro  o presidente. Ma con tre candidature  che ufficialità vuoi dare? E del resto questa cosa dell’ investitura era proprio un obbrobrio. Fuori dalla grazia di Dio. E poi si capisce pure che tutte queste candidature favoriscono  Antonio Bassolino. Piu dispersione di voti ci sta piu l’ex sindaco marcia veloce. Bel capolavoro hanno fatto al Nazareno: volevano gettare il panico tra i bassoliniani, lo hanno gettato tra gli anti. Menti raffinate… E Renzi? Piu defilato che mai. Pare, ma sono indiscrezioni romane lì raccolte,  che ad un incuriosito D’ Alema che gli ha chiesto: “ma a Napoli come la vedi la partita?” abbia risposto: “che se la vedessero loro, bischeri!”. E chest’ e’.

Emilio Magliano 

foto in alto: da sinistra verso destra Bassolino, la Valente, Ranieri e Sarracino