Milano-Verso le comunali. Grande la confusione sotto il cielo sia a destra che a sinistra. Sala verso il ritiro?

Sembrava una passeggiata l’elezione del sindaco di Milano sia per il centrosinistra che per il centrodestra ed invece giorno per giorno le cose si stanno complicando.  L’attuale giunta, pur meno amata di quanto si creda, sta finendo i suoi giorni dignitosamente, specie se il confronto va a quanto successo nella capitale.

La destra viceversa a Milano è sempre stata forte elettoralmente, ma la candidatura Sallusti, come riportato nel pezzo precedente, non piace. Il personaggio non è un catalizzatore di consensi e i sondaggi, che lo confermano, danno non poche preoccupazione a Berlusconi.  Sallusti affonda nei sondaggi che lo vedrebbero perdente in un ipotetico confronto con Sala (nella foto in alto).

Forza Italia a Milano è ormai un partito balcanizzato. Qualunque nome venga proposto viene abbattuto dal fuoco “amico” di qualche fazione avversa.

Le percentuali di consenso del partito azzurro sono in caduta libera e la necessaria alleanza con la Lega vedrebbe il partito di Berlusconi in posizione subalterna, costretto ad appiattirsi sulle posizioni  del carroccio notoriamente più vicine alla destra xenofoba ed oltranzista.

Un elettorato moderato che, a Milano,  è stato fattore preponderante per la vittoria dei tanti sindaci di centrodestra;  potrebbe ritrarsi spaventato e spostare le sue preferenze sul più rassicurante Sala, espressione di quei ceti e di quegli interessi un tempo rappresentati da Forza Italia; ma quanto più l’elettorato moderato sembrerebbe gradire una candidatura Sala tanto più la sinistra esprime dubbi e perplessità. Si potrebbe giungere al paradosso di un sindaco di centrosinistra eletto coi voti della destra e questo creerebbe uno strano precedente.

Renzi forse lo vorrebbe proprio per questo sindaco, per sancire il nuovo corso del Partito della Nazione, ma non può rischiare di perdere a Milano, proprio là dove la competizione sembrava, almeno sulla carta,  più facile. In tutto questo si susseguono gli interventi di Sel e di parte del PD per convincere Pisapia a ricandidarsi. Per ora il vecchio sindaco sembra fermo sulle sue posizioni ed ha più volte ribadito che non intende saperne.

Anzi, a sua volta si è fatto sponsor della candidatura del vicesindaco Francesca Balzani, PD, ma non renziana doc, e sul suo nome il partito potrebbe ricompattarsi.

La Balzani, per ora,  non ha detto né sì né no, ha solo dichiarato che non intende contrapporsi a Sala in sede di primarie. Primarie che peraltro a questo punto non si sa più quando si terranno perchè la data del 7 febbraio, tanto faticosamente trovata, è ormai saltata.

La Balzani non piace a Renzi che la considera una candidata poco vista e poco visibile e non vorrebbe rischiare una Paita bis al punto che, pur di non perdere Milano, sarebbe pronto a mandar giù un boccone amaro come un secondo mandato a Pisapia.

Così, mentre si scaldano Majorino e Fiano (l’unico vero renziano che conta nel pd milanese) Sala dichiara di non aver cercato la candidatura e di essere pronto a farsi da parte se la sua persona dovesse risultare “divisiva”, testuali parole. Come si vede è grande la confusione sotto il cielo tanto a destra quanto a sinistra e la situazione è aperta a qualsiasi sviluppo.

Intanto il Movimento 5 Stelle continua a raccogliere consensi, specie nelle periferie abbandonate da una giunta che poco ha fatto di concreto nonostante tante roboanti dichiarazioni.

E fanno paura al punto da spingere PD e FI in questo marasma e magari a tessere alleanze sottobanco.

Gianvittorio Musante