C’è sempre qualcuno che guarda da un’altra riva e da quali e quanti punti di vista una storia può essere raccontata? Ascoltare e indagare le voci dell’altra riva anche quando non pronunciate, è un modo per provare a rompere la “gabbia”che ci confina nel quotidiano. Un’energia primordiale vibra ancora negli strati più profondi della coscienza umana. Perchè c’e’ stato un tempo in cui gli uomini erano legati a doppio filo alla natura, e guardavano le montagne, i mari e le foreste durante il giorno, e gli astri nella notte, cercandovi le risposte piu’ significative. Attorno a quei paesaggi gli uomini si sono sempre interrogati, mentre il verde delle foreste dominava la loro quotidianità. La lezione che la foresta ha sempre impartito agli uomini è stata quella di lenire l’angoscia e l’inquietudine che provavano e, a volte, questo metodo era destinato a sfociare in un’adorazione di carattere religioso. Quando si studiano le religioni del passato si incontrano spesso esempi di culto reso agli alberi, che venivano considerati sacri ed in particolare, il più venerato di essi, era l’Albero cosmico. Questo rappresentava il pilastro centrale, l’asse intorno al quale si organizzava, l’universo. Gli alberi erano gli agenti privilegiati della comunicazione fra i tre mondi: gli abissi, la terra e il cielo. . Il Druidismo è uno degli esempi di venerazione della natura. Essendo una religione pagana di origine Celtica, ancora oggi molto praticata, include incontri in luoghi boscosi e la loro frequenza si basa sul calendario lunare. Solstizi, Equinozi e i festival Sabbat. Il valore fondamentale di questi adepti è l’ecologia, vista come unica via attraverso cui mantenere il legame naturale tra l’uomo e gli “Spiriti” della natura , che si attiva attraverso il rispetto e il mantenimento di quest’ultima. Adoro queste teorie e credo nei loro benefici, ho sempre pensato che piantare alberi fosse una specie di dovere, quasi mistico, e ogni volta che ho potuto mi sono adoperata per realizzarlo. Perchè oggi più che mai ho voglia di parlare di questo? Mi è capitato di visionare un film “Dossier” su questo argomento e l’ho seguito senza battere ciglio, fino ai titoli di coda. Ho scoperto che in tutto sono 12 gli alberi piu’ antichi del mondo. Sono fabbriche di energia pura che si esprimono in maniera del tutto simile a quella umana, senza però agire contro i simili, anzi riuscendo a potenziare la comunicazione. Alcuni anni or sono ho partecipato ad una conferenza durante la quale un botanico, collegando degli elettrodi ad una pianta di Melograno, ha estrapolato e amplificati la voce e il canto della stessa, creando un concerto a dir poco celestiale. Successivamente ho potuto sentire quello di un intero bosco, ma potete farlo anche voi, esistono luoghi e siti appositi. Le piante sono collegate tra loro tramite le radici che fungono da cassa di risonanza per una comunicazione ineguagliabile di informazioni. Si chiama : ” Tiglio Della danza” o Tanzalinde, l’albero di cui voglio parlare, si tratta di un enorme Tiglio millenario, si trova a Steinfurt, in Germania. Ha una chioma enorme che richiede il sostegno di una impalcatura su cui è sovrapposta una “Pista da ballo” dove a partire dagli anni 40 le coppiette, nascoste dalle fronde, si scambiavano effusioni “Ossigenate”. La parte sottostante della pianta oggi ospita riunioni della comunità locale. Il primo giorno di scuola i bambini ricevono sotto le sue foglie regali e dolciumi e vengono immortalati, in foto di repertorio ben augurali, nei confronti del nuovo compito: imparare. Tanzalinde è un tiglio millenario, come tutti i suoi simili, il tiglio impiega 400 anni per vivere e crescere e 400 anni per rassegnarsi a morire, se diventa un monumento della natura ha le caratteristiche di quello della danza. L’albero guarisce le proprie ferite con nuovi organismi di ricrescita, ma la sua difesa contro il male, come per gli uomini,viene dal suo patrimonio genetico. Esistono luoghi “Verdi” che come “Cattedrali” andrebbero salvaguardate, e soprattutto frequentate, come :”La via dei tigli” in Germania,oppure il “Tunnel dei ciliegi” nella primavera Giapponese. Insegnate ai bambini che un albero può essere: “L’amico fidato”, quello da cui non dovrà mai guardarsi le spalle.
Maria Grazia Vannini
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