Viterbo. Rimpasto al Comune. “Mai mai ti lascerò solo su una logora panchina cittadina…”. L’assessore Ricci va in pensione dal suo lavoro, ma il buonissimo Michelini lo rassicura tenendolo con sè a tempo pieno

Pare che ultimamente l’assessore Ricci fosse molto nervoso: l’approssimarsi della pensione dicono lo vedesse  triste e irritato prorompere spesso e volentieri in frasi del tipo: “Viterbo non può permettersi che uno come me si metta a riposo, chi supervisionerebbe poi i totem in maccheronic english, chi favorirebbe la rinascita del centro storico e sarebbe in grado al posto mio di rappresentare la corrente moderata e riformista in giunta e nel pd come fa il sottoscritto?”.

L’assessore di questa interruzione improvvisa della sua attività di dirigente Ater (nonostante la solida pensione già conquistata…) e di politica non riusciva a farsene una ragione, convinto che il ritiro dal lavoro rappresentasse per lui anche l’abbandono della giunta. Alle volte Ricci vede tutto nero, come un bambino a cui viene negato il secondo gelato al cioccolato dopo le patatine, l’hamburger e lo zucchero filato: ma il malessere è durato poco per l’ex socialista Alvaro convertito all’ideologia confessionale nella “cardinalizia” Viterbo: ecco giungere immediata la telefonata del sindaco Michelini a rassicurarlo: “Tranquillo, caro amico, se dovrai necessariamente lasciare il lavoro come sembra (ed è un peccato perchè l’ater avrebbe bisogno di un funzionario come te a vita) non conoscerai mai l’umiliazione delle panchine nei parchi comunali, anche perchè questi ultimi non esistono e quando anche ci fossero sarebbero malridotti e non idonei ad un signore come te!! Amico mio, non ti dare pena, sarai con me a Palazzo dei Priori da mane a sera, assessore, supervisore, guida spirituale e politica per noi a tempo pieno, non ti permetterò di abbandonarci per un solo istante, stanne certo!!!”. Dopo aver ascoltato queste dolci parole l’assessore Ricci si sentì attraversato in tutto il corpo e l’animo da una meravigliosa melodia e si calmò, sorridendo come San Giovanni Bosco a colloquio con i ragazzi dell’oratorio. Ed ora resta da sapere quale delega il rinato Ricci pensionando aggiungerà a quelle in suo possesso: si parla della direzione del progetto Viterbo capitale della Cultura 2018-2029, dell’incarico di realizzatore della campagna di comunicazione dell’amministrazione tramite nuovi totem in esperanto, della supervisione al I festival della Canzone Liturgica Viterbese, di sindaco e presidente onorario del consiglio comunale e di ufficio stampa emerito di Giubilate 2018. L’assessore è sempre, ed inutilmente, troppo ansioso, eppure la prozia Rosella aveva sempre provato a rassicurarlo sin da ragazzo: “Non t’agitare che Peppe il suo apporto non ti farà mancare, mio caro Alvaro, vedrai che giammai il tuo futuro sarà amaro…”.

Pasquale Bottone

nella foto in alto (tusciaeventi) l’assessore Alvaro Ricci