Viterbo-News. Terme dei Papi-Caffeina, un’alleanza inopportuna. Ecco perchè…

Dopo mesi di tensione, di appelli, di minacce più o meno velate di fughe in altre città, di dibattiti e di polemici contraddittori tra istituzioni, finalmente ieri abbiamo appreso che Caffeina anche l’anno prossimo si farà. Rassicurati e lieti nell’animo, andiamo quindi ad esprimere qualche nostra considerazione a margine sull’evento stesso, sul suo svolgimento, su chi lo dirige, lo assiste, lo produce, lo supporta, lo benedice. Iniziamo dal dato innegabile che sapere che un festival letterario si terrà non è mai una cattiva notizia; anche se di esperienze similari ce ne sono tante, forse troppe in Italia, anche se uno straccio di linea editoriale da Cuneo a Messina un appuntamento del genere dovrebbe averla (e da queste parti non si usa averne una …) ed anche se tanta confusione di voci, di preoccupazioni, tanti coinvolgimenti e tavole rotonde, con tutto il rispetto, ci sono sempre sembrate esagerate, perchè va bene organizzare eventi che favoriscano la diffusione della lettura e del libro, ma il senso della misura e del ridicolo in ogni pubblico dibattito non dovrebbe mai essere smarrito. Comunque Caffeina 2016 si farà e quindi il lieto fine è arrivato, qualche dubbio possiamo anche esprimerlo. Ci ha alquanto sorpreso, che per salvare un festival letterario sicuramente in città molto seguito e considerato (ma  di come ce ne sono tanti nel Belpaese, però …) siano scesi in campo addirittura Sensi e le Terme dei Papi con un sostegno di ben centomila euro in cinque anni; sinceramente avremmo preferito l’intervento di altre forze in campo più “laiche” ed indipendenti rispetto alla pubblica municipalità. Sono o non sono le Terme dei Papi di nostra proprietà, di tutti, del Comune ed è Sensi solo un imprenditore che le ha in concessione? E’ Rossi il leader di un movimento politico che si è presentato ed è stato eletto alle scorse comunali, è consigliere a Palazzo dei Priori oltre che direttore del festival Caffeina? Non ci troviamo dinanzi, quindi, alla strana situazione in cui un possessore di pubblica concessione, di proprietà comunale, sovvenziona un consigliere di maggioranza eletto a Palazzo dei Priori? Non è come se Sensi finanziasse il Comune? E può farlo senza generare qualche legittimo interrogativo un imprenditore che opera grazie alla concessione comunale? Se altri attori volessero intervenire nella gestione delle Terme dei Papi, anche con i nipoti tra cent’anni, non avrebbero diritto di sentirsi penalizzati dal rapporto stretto tra Comune e “Terme”? Pensateci su, noi di dubbi ne abbiamo anche altri: alla presentazione di un accordo privato tra Terme dei Papi (che si avvale di pubblica concessione) ed una rassegna diretta da un consigliere comunale leader di un movimento che fa parte della maggioranza, è opportuno che partecipi il direttore dell’agenzia turistica regionale? (nella fattispecie il sig. Gianni Bastianelli); non dovrebbe quest’ultimo incentivare e partecipare a pubblici e non privati incontri? Non dovrebbe essere preoccupato delle sorti turistiche di un’intera provincia, piuttosto che di un evento che dura solo due settimane d’estate? Se con la sua presenza testimonia futuri possibili investimenti a favore della rassegna per il rilancio del turismo viterbese, non parteggia clamorosamente per un solo appuntamento piuttosto che imbastire un tavolo di concertazione e di confronto aperto a tutti gli enti e le associazioni della Provincia? Rifletteteci su, noi di interrogativi ne abbiamo altri: l’Università della Tuscia, una volta considerato l’unico volano in grado di far decollare l’economia provinciale, attraverso il suo Rettore (il prof. Alessandro Ruggieri), è opportuno che prima entri a far parte di una fondazione privata come socia e poi sigilli con la propria partecipazione la stipula di un contratto tra un privato, titolare di concessioni pubbliche ed una rassegna che ha un direttore artistico che  è anche leader di un movimento politico e consigliere comunale? Non sarebbe stato il caso di usare maggiore prudenza nell’esporsi pubblicamente come promoter? L’Unitus non dovrebbe essere super partes in quanto faro della cultura cittadina? Fate le vostre dovute valutazioni, noi abbiamo ancora qualche domanda  da fare, a Filippo Rossi stavolta, e siam pronti anche a riformularle nel corso di un pubblico incontro a Palazzo dei Priori se necessario. Eccole :

1) perchè sono anni che non ci è dato di accedere al bilancio della manifestazione Caffeina? Potrebbe essere un’ottima occasione per avvicinare ulteriormente la cittadinanza alla rassegna e dissipare ogni dubbio;

2) lei ha sempre detto che il conflitto di interessi tra il suo ruolo di consigliere comunale e di direttore artistico di Caffeina è inesistente e che lei non si candidò per proteggere il suo evento e per gestire tutta la cultura cittadina: perchè allora accettò all’avvio dell’amministrazione Michelini che fosse nominato assessore alla cultura il suo uomo di fiducia, l’avv. Barelli?

3) quale è stata l’entità dei finanziamenti ricevuti negli ultimi due anni da Caffeina dal Comune di Viterbo?

4) perchè è tanto difficile trovare un nuovo presidente per Caffeina che svolga un ruolo pubblico di garanzia di trasparenza per un evento finanziato con soldi pubblici e diretto da un politico che dirige un movimento e siede come consigliere a Palazzo dei Priori?

5) perchè continua a coinvolgere nella organizzazione della sua rassegna solo volontari e non inizia a creare lavoro propriamente detto, ricevendo finanziamenti pubblici, essendo la manifestazione culturale simbolo della città e dovendo affrontare quest’ultima livelli di disoccupazione record? Non partecipa inoltre  ai consigli comunali e spesso si smarca dai suoi alleati di governo come fosse lei una vittima della cattiva politica. E’ convinto che la politica in questi anni  l’abbia sfavorita e svantaggiata?

Ecco solo qualche domanda per il momento, ce ne venissero altre le assicuriamo che gliele recapiteremmo prontamente. Cari lettori, tranquilli, i dubbi non finiranno qui.

(p.b.) 

(foto in alto: Tusciaup)