Viterbo. “Michelini non si salverà… è tardi”. A colloquio con Luigi Maria Buzzi (Fdi) tra destra sociale e un candidato da scegliere per le comunali

La crisi comunale vista da destra, dal capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo dei Priori Luigi Maria Buzzi, anch’egli buon profeta da tempo, assertore convinto che lo sgretolarsi della maggioranza sarebbe stato costante,  come egli stesso non fa fatica a confermare:“E’ difficile che questa coalizione guidata da Michelini  possa trovare un’azione decisa di governo se non l’ha trovata sinora per due anni e mezzo. Credo che il Rubicone sia stato attraversato… Sento parlare di pressioni da Roma affinchè il Pd si ricompatti e non perda il comune di un capoluogo di provincia strategico nel Lazio; ma credo che il tentativo sia destinato a fallire, Fioroni ha sconvolto completamente i giochi inventandosi questa associazione Moderati e riformisti che altro non è che un movimento politico teso a conservarlo al potere o addirittura a fargli concludere la carriera politica da sindaco di Viterbo.  Si parla di una difficile ricandidatura a Montecitorio per lui ed ecco che entrano subito in  movimento i suoi pasdaran in tutta la provincia, appoggiando addirittura ora un sindaco senza respiro politico come Michelini, in  evidentissima difficoltà. Non credo che riusciranno a scongiurare la fine di una amministrazione che al suo interno non va d’accordo su nulla”.

• Se cadesse la giunta Michelini temerebbe un’offerta di Marini in direzione fioroniana?
• “No, perchè Marini conta per quel che riguarda se stesso, all’interno dell’opposizione di centrodestra al Comune nessuno gli darebbe spago:  poi probabilmente contatti approfonditi sono già avvenuti tra Forza Italia e l’area popolare tramite Battistoni,  magari in vista delle prossime consultazioni elettorali un’alleanza l’hanno già fatta, chissà… Noi comunque non abbiamo ancora parlato del dopo-Michelini, ma sono del parere che non faremo fatica a trovare un candidato unitario, di possibilità a Viterbo ne abbiamo molte, poi volete che non riusciamo a trovare un personaggio meno inquietante e “vecchio” di Fioroni?”.
• E se si facesse avanti Santucci cosa gli rispondereste?
• “Per ora, le ripeto, non è successo nulla. Santucci dovrebbe prima avanzare la propria candidatura ufficialmente, poi magari ne potremmo parlare; si tratta di un  politico navigato ed ambizioso  che non nasconde di sentirsi tale, di qui anche alcuni suoi atteggiamenti leaderistici che possono essere equivocati: non c’ è nessun tentativo di egemonia da parte sua, ripeto dovremo tutti insieme scegliere il capo della coalizione che è ben diverso che scegliere il segretario o il presidente di un partito. Stavolta staremo attenti  a farci bastare il tempo a disposizione..”.
• Che impressione le ha fatto l’ alleanza anti-Le Pen in Francia? 
• “Non mi è piaciuta per niente, anche se la Francia ha una storia ben diversa dalla nostra, bisogna tenerlo in conto. Non credo che sia giusto che si faccia di tutto per impedire che vada al governo una forza che si colloca al di fuori delle solite logiche spartitorie dei partiti. Noi di Fratelli d’Italia ci sentiamo in questo solidali con la Le Pen, ricordando che la prima ad entrare in sintonia con lei fu Giorgia Meloni, non Salvini, checchè ne dica quest’ultimo”.
• Voi vi ricollegate chiaramente ad una certa  destra sociale, pensa che ci sia spazio oggi per questo tipo di proposta politica?
• “Certo, e più che mai adesso che la sinistra difende gli interessi delle banche e si tiene ben distante dalla fasce più sfortunate di popolazione. A Viterbo la gente che sta male aumenta sempre di più, c’è un’emergenza povertà che fa paura. C’è bisogno di una destra che combatta le disuguaglianze sociali, la disoccupazione, di una destra sociale che sappia creare dei modelli di sviluppo inclusivi e non altro: tanto oramai a difendere le nomenclature e i privilegiati ci pensa il Pd..”.

Pasquale Bottone