Viterbo. I Totem vanno e vengono, ma i conflitti d’ interesse restano… Rossi, Minchella, Ciorba: tre casi mai risolti

Una brutta caduta d’immagine per il Comune di Viterbo la ridicola storia dei totem maccheronic english che tanto buonumore ha regalato a città e provincia, come in giro per l’Italia… Una gaffe evitabilissima se solo la responsabile del servizio di Infomobilità, l’Ing. Stefania Farricelli e l’assessore ai Lavori Pubblici avessero controllato in tempo;

ma non è la prima volta che l’amministrazione Michelini si mostra disorganizzata e approssimativa nel realizzare i suoi progetti, i casi da citare a tal riguardo in questi anni sarebbero tanti, ma  e non è questa  l’occasione. Resta l’impressione, però, che l’attuale coalizione al governo della città non riesca ad uscire da una crisi di contenuti e di prospettive che l’ha attanagliata sin dall’inizio del suo mandato. E non hanno contribuito a migliorare la situazione i continui conflitti all’interno della maggioranza, le spaccature del pd in non si quante fazioni, l’attivismo smodato degli ultimi tempi dei cosiddetti “moderati e riformisti”, ma sono i conflitti d’interesse crescenti che forse hanno avuto un grosso peso nella situazione di stallo che eternamente vivono Michelini & Co. Riassumiamoli i casi di interesse conclamati e mai risolti, e anche  quelli più sfumati, ma non per questo meno significativi.

Conflitti di interesse

Sono tre i principali, mai risolti, che l’amministrazione mostra di non voler affrontare,  pur avendo accettato il Trattato di Pisa. 1)Impossibile non partire con Filippo Rossi, fondatore del movimento Viva Viterbo, di cui è ancora alla guida di fatto, consigliere comunale, ex presidente del consiglio comunale, direttore del festival “Caffeina”, direttore, almeno fino a qualche tempo fa, del giornale  on line “Il futurista”: l’alleanza tra il suo movimento e la coalizione di centrosinistra alle ultime elezioni ha portato con sè, anche dopo la vittoria alle comunali, non pochi problemi proprio per il peccato originale del conflitto di interessi lampante di Rossi. Non contribuì a superare le cose l’immediata nomina del suo uomo di fiducia Barelli ad assessore alla cultura poi revocata a furor di popolo (anche se Barelli interviene spesso in materia di cultura, ancora anche nel corso di conferenze stampa ufficiali di presentazione di eventi). Fanno storia a sè le impuntature caratteriali e le uscite polemiche dell’x direttore di Fare Futuro che ormai non sorprendono più nessuno e avrebbero fatto il loro tempo. Diciamo che da Rossi ci saremmo aspettati più fatti e meno parole, e magari in ambiti più nazionali che locali. 2) Ha fatto discutere a suo tempo anche alla nomina a responsabile per la Salute dell’Amministrazione Comunale della ex renziana e neofioroniana del Pd Martina Minchella, ragazza probabilmente sveglia e preparata che ha però una incompatibilità pesante con la delega ricevuta. E’ l’adorata figliola della responsabile della Funzione Pubblica della Cgil nonchè ostetrica del Belcolle Antonella Ambrosini. Non occorre aggiungere altro. 3) In coda ai conflitti di interesse conclamati, ma solo in ordine casuale, quello del Presidente del Consiglio Marco Ciorba (“Oltre le mura”, neo “moderato e riformista”, figlio del “neosorteggiato” presidente dei Revisori dei Conti Lorenzo Ciorba. In pratica primo controllore del bilancio comunale è  uno stretto congiunto di colui che, al di sopra delle parti, presiede le riunioni ufficiali dei consiglieri eletti a Palazzo dei Priori. Non sembra decisione saggia quella presa dalla giunta Michelini, comunque sia avvenuta la cosa andava evitata.

Conflitti di interesse meno evidenti

1. Il Sindaco Michelini è da sabato scorso il primo nome in ditta dell’associazione lista civica Moderati e riformisti, il neo movimento fioroniano che si prefigge di coordinare in tutta la tuscia il mondo moderato di sinistra, di centro e di destra. Un ruolo ben differente e pesante politicamente, molto diverso da quello che aveva prima delle ultime comunali quando “oltre le mura” era alleato civico super partes di tutta la coalizione ed almeno ufficialmente non in esclusiva quota  Fioroni;
2. L’abbiamo detto più volte è stato a lungo  stimato direttore di Unindustria e manager locale. Consideriamo la sua avvenuta  nomina da Assessore alla Cultura  un autentico passo falso per lui e per la giunta. Non possiamo dimenticare, poi che un conflitto d’interesse, seppur sfumato,  lo riguarda. Suo figlio David  è infatti attuale direttore di Unindustria e non era mai capitato prima che un assessore comunale potesse contare per l’organizzazione  di eventi di una partnership così influente e significativa.

L’amministrazione Michelini, per una seria di motivi, non ultimi quelli relativi ai suddetti conflitti sembra destinata a dover svolgere il suo mandato a credibilità limitata lasciando la costante impressione di dover procedere coi piedi di piombo e le mani legate  ad ogni occasione, pena la sua stessa sopravvivenza.

Pasquale Bottone