Viterbo. I miracoli di don Peppe. E per l’amico Lorenzo Ciorba il pastore sottrasse il giovane Marco alle spire della destra e lo condusse nel gregge dei “moderati”

Era un giovane molto determinato ad avere un ruolo di primo piano nella società Marco Ciorba, mentre il padre Lorenzo brillava come assessore nella giunta di don Peppe. Un ragazzo che simpatizzava per l’estrema destra e se ne vantava con amici e conoscenti, mentre il papà  si riscaldava alla luce di una bella e stretta amicizia con il nostro prelato-politico dei miracoli. Marco cresceva e si iscriveva ad Alleanza Nazionale, seguendo le orme di Fini: anche quando quest’ultimo abbandonava il pdl per fondare Futuro e libertà con la seconda svolta di Fiuggi della sua vita (v. foto in alto a destra).  Don Peppe parlava spesso di questo giovanotto sfuggito al suo controllo, con il padre di lui Lorenzo: entrambi sospiravano sognando un futuro “moderato” e magari, se proprio fosse stato possibile, anche “riformista” per il riottoso giovinetto.  L’occasione si presentò prima delle elezioni del 2013 con la candidatura Michelini e la creazione della lista “Oltre le mura”: fu allora che don Peppe  si recò a casa del suo amico Lorenzo e, senza neanche fermarsi a sedere, rifocillandosi solo prima di parlare con un semplice bicchiere di acqua Talete che tanto gli piaceva da sempre, gli sussurrò soavemente all’orecchio illuminandosi in viso. “Non devi più temere per il tuo ragazzo, gli parlai e abbandonò le cattive compagnie: farà parte del mio gregge ed io sarò il suo pastore di qui alla fine dei suoi giorni”. Cominciò così la campagna elettorale e per il figliol  prodigo Marco i voti si moltiplicarono e poi ancora si moltiplicarono e poi ancora si triplicarono, quadruplicarono dal nulla come un soffio di vento:  e non mancarono canti e libagioni come nel corso della serata di festa che l’anziano saggio Salatto Potito volle  regalare al giovane Marco. E poi venne l’elezione a consigliere comunale e poi a presidente del consiglio: e furono osanna e manifestazioni di giubilo per don Peppe e l’amico Lorenzo: così legati, così felici di aver donato al, fino ad allora impenitente virgulto,  un caldo posto al sole per l’eternità.

J.M.D.P.