Viterbo. Crisi al Comune. “Viterbo non è Tessennano…”. Incontro con Gianmaria Santucci (Fondazione) sferzante fustigatore di abitudini e politiche da “strapaese”

Passano i giorni, passano le settimane, a questo punto possiamo dire passano i mesi, e l’amministrazione Michelini continua a non fare chiarezza sul suo futuro. La situazione è sempre di stallo, non si riesce a capire se sia più facile finire in un precipizio o riprendere quota, mentre i problemi della città ogni giorno si fanno drammaticamente più gravi e complicati. Di questo e d’altro parliamo con Gianmaria Santucci, leader di Fondazione,  movimento civico d’opposizione all’attuale giunta in carica tra i più attivi e polemici in questa fase storica.

• Secondo lei a che punto siamo, al momento  riesce a decodificare l’amministrazione Michelini?
• “E’un’impresa, perchè può succedere di tutto: che si mettano d’accordo, che l’esperienza di Michelini si concluda prematuramente, a decidere saranno fattori che come si sa  non dipendono dall’interesse generale, ma forse dagli equilibri interni neanche di una coalizione, di un partito. Il sindaco sembra abbarbicato sempre più alla sua poltrona e non si capisce davvero cosa rivendichi, come pensi che si possa risolvere la situazione, se in due anni e mezzo la sua amministrazione non ha fatto altro che litigare, traccheggiare, annunciare, enfatizzare il nulla. Bisognerebbe che anche il primo cittadino prendesse coscienza che lo stato di cose è questo e si facesse da parte con onestà, quante brutte figure vuol fare ancora? Il rischio è che perchè finisca questo gioco al massacro che si sta facendo ai danni della città il sindaco debba prima esporsi ad una ennesima figuraccia, la definitiva”.
• La città è in piena crisi, ma in comune le piccole grandi manovre continuano, nuovi uffici, sostituzione di dirigenti e intanto si annunciano trionfalmente bandi di concorso per la riqualificazione delle piazze cittadine che suonano un po’ stonati… o no? 
• “Spostano dirigenti, cambiano piani di lavoro ogni tre mesi, ma non hanno idea di come si progetti seriamente una città diversa. Davvero siamo all’interno di logiche da strapaese che non possono riguardare un centro urbano: ora provano a lanciare un bando per la riqualificazione delle piazze che è semplicemente ridicolo, l’ennesimo fumo negli occhi gettato per dimostrare chissà che poi… Figuriamoci se un architetto serio partecipa ad una cosa del genere, in palio ci saranno poche migliaia di euro e poi quale garanzia che i finanziamenti necessari a fare davvero qualcosa di buono siano erogati per davvero? Mi sembrano un po’ i concorsi che si facevano a natale nelle scuole: chi disegnerà il presepe più bello o scriverà la letterina  al papà più divertente vincerà due biglietti per il circo. Poi non riesco a capire l’istituzione di un nuovo ufficio comunale per il Giubileo. Che c’entriamo noi? Mi sembra che siamo all’expo 2 …”.
• Expo 2… cosa intende dire? 
• “Che ci vogliono convincere della bontà di certi business per noi, mentre lo sappiamo tutti che non lo sono. Cosa ha significato la Macchina di Santa Rosa a Milano per Viterbo? La possibilità per molti viterbesi di vedere o rivedere il capoluogo lombardo, se chiedete ad un’ agenzia di viaggio vi dirà che il movimento è stato soprattutto in direzione Viterbo- Milano. Manca poco che la Macchina di Santa Rosa ora la fittino anche per le feste di compleanno, manteniamo un minimo di sacralità intorno alla cerimonia del trasporto e alla Macchina che ne è il fulcro per cortesia.. La preparazione e le idee di  parecchi componenti di questa amministrazione mi sembrano sinceramente imbarazzanti, ripeto, roba da strapaese, ma Viterbo non dovrebbe essere Tessennano, con tutto il rispetto, no?”.
• Come se ne esce da questo lungo e noioso  oscurantismo strapaesano?
• “Con il lavoro, la voglia di fare, di mettere insieme la gente, di coinvolgerla nell’azione amministrativa. Non è più tempo di tenere buoni i cittadini con le mance e le clientele, a parte il fatto che è un sistema che non fa crescere un popolo, ma lo affossa, non ci sono neanche più le risorse per comportarsi così. Ora sono necessarie le idee, la progettazione, altrimenti non se ne esce, restiamo al palo. E’ necessario che anche i finanziamenti per la cultura escano dagli angusti confini degli scambi di favori, per non dire voti cui la politica cittadina li ha ridotti, è necessario valorizzare le professionalità , differenziare le proposte, porre le basi per far decollare davvero la città. Non si sa ancora quando si andrà a votare, ma se io mi candidassi alle prossime elezioni e non necessariamente come sindaco, quello lo decideremo tutti insieme, pretenderei che si cominciasse a lavorare con i presupposti di cui ho parlato sopra. Non accetterei altro modo di parteciparvi…”.

Pasquale Bottone