Vi parlo della sindrome della distanza, io ne ho fatto esperienza

Oggi vi parlo della sindrome della distanza, forse non tutti la conoscono, io ne ho fatto esperienza, dopo il 5 Settembre 2010, giorno dell’uccisione di mio fratello Angelo, noto come il Sindaco Pescatore. Mi recai a Milano, in uno dei primi incontri che la Fondazione Vassallo organizza da allora, per confrontarmi sul tema della Legalità, ebbene in quella occasione ricordo che la reazione coincise esattamente con una distanza spaziale rispetto alla tragica morte di Angelo – Noi siamo a mille chilometri da Pollica, queste cose dovresti dirle ad Acciaroli – mi risposero. Così scesi a Firenze, e lì, si accorciarono le distanze ma la risposta fu uguale – Siamo ad ottocento chilometri, devi discutere in Campania di queste cose. – E così arrivo a Roma e poi a Salerno finchè non sono ad Acciaroli e la signora mi risponde – Siamo ad Acciaroli ma non è successo qui, è il giardino di fronte… –

Ecco questa in sostanza è la sindrome della distanza.

Ma non ci diamo per vinti io e mio fratello Massimo, e continuiamo il viaggio ed è con questo spirito, infatti, che impariamo a colmare le distanze. Perché in questo attraversare l’Italia per ricordare Angelo e il suo operato come Sindaco di Pollica, ci imbattiamo, dopo qualche anno, in amministratori altrettanto sensibili e lungimiranti, mai assuefatti dalla regola del “lontano dagli occhi, lontano dal cuore” ma ricettivi al punto da invitarci ad Arzegrande per l’intitolazione della strada ad Emanuela Loi, agente di scorta morto per difendere la vita del Giudice Paolo Borsellino. Eppure Arzegrande è in provincia di Padova, abbastanza distante da Pollica, ma il Sindaco Luca Sartori evidentemente ha un’altra idea della legalità. Stesso discorso per Rosolina Mare, in provincia di Rovigo, siamo anche qui in Veneto, una Regione che vista dal sud, rappresenta quasi la massima distanza eppure il Sindaco Franco Vitale con la Fondazione Vassallo ha inaugurato un cammino della legalità, con azioni di protezione ambientale mirate ed incisive, ci sono ritornato circa due settimane fa, proprio come fanno i fenicotteri rosa che qui hanno trovato l’habitat naturale per resistere, grazie alla sensibilità di un Sindaco che nella bellezza crede e a sua difesa amministra il territorio.

La Fondazione Vassallo ha avuto il piacere di rincontrare questa realtà in occasione del 17 e 18 Marzo, in una due giorni di presentazione del libro “Il Sindaco Pescatore” e del Film Rai tratto dallo stesso, alle scuole e agli adulti, ricollegandoci idealmente al 21 Marzo Giornata della Memoria delle vittime innocenti delle mafie. E il mio viaggio è continuato in direzione di Sala Bolognese, dove ho presenziato insieme allo stato all’intitolazione del giardino pubblico alla memoria di Laura Prati, Sindaca di Cardano al Campo uccisa tre anni fa.

Queste sono le strade che attraverso, strade insanguinate da mani mafiose, strade pulite cui le persone oneste restituiscono memoria. Angelo Vassallo, Emanuela Loi e Laura Prati, pur provenendo da Regioni diverse, sia in vita che in morte hanno fatto esperienza dello stesso rovescio della medaglia: impegnati per lo Stato muoiono per mano dell’Antistato.

Che distanza ci può mai essere se in provincia di Bologna si onora la memoria di un’amministratrice del Varesotto o in Comacchio si ricordi Angelo e in Veneto un’agente di scorta tutti uccisi dalle mafie?!

Dario Vassallo

(testo raccolto da Nadia Lisanti)