Sono i “buonisti” i veri “cattivisti”? Considerazioni in libertà su una “corrente di pensiero”….

Il “Buonismo” è una corrente di pensiero, importante fattore esercitato dal ” Politichese” Italiano. Si cambia partito, casacca,pensiero politico, ma sempre e comunque il “fattore” viene usato abitualmente come grave insulto per la parte avversa. Questa corrente di buon cuore  è nata nel dopoguerra con il boom economico, alcuni politologi attuali classificano come ” Buoniste” alcune azioni del governo, tipo: le amnistie, i condoni, i tagli delle tasse e ultimamente il tragico rifiuto di applicare soluzioni deterrenti al problema dei clandestini irregolari sul territorio nazionale. La verità è che il buonismo in realtà,non esiste proprio, anche se la sinistra attuale ne ha fatto un proprio baluardo, venendo immediatamente per associazione di idee  collusa o affiliata a questa terminologia. La caratteristica essenziale delle azioni buoniste spesso risulta ritorcersi contro chi le riceve, infatti fin dalla notte dei tempi a partire da Caino, che invece di uccidere gli animali da sacrificare a Dio, offrì in suo onore una pila di verdure, cosa che lo mise in cattiva luce davanti agli occhi del Signore, e lo portò infine ad uccidere suo fratello Abele per invidia non era inizialmente un’azione buonista? Per non parlare dei tempi tumultuosi del Medioevo dove i ” Buonisti” erano rintracciabili principalmente nelle camere di tortura o in funzione di pire sui roghi. Dio fu il primo buonista della storia, si commosse e creò l’uomo, che lo crocifisse senza se e senza ma. I buonisti dunque sono in realtà dei cattivisti, degli psicopatici , il maggior esponente può essere individuato in Adolf Hitler che, desiderando fare cose buone per la sua Germania, finì  per distruggerla e trasformarla nell’Unione Europea, che ad onor del vero..tanto buona non lo è. Dobbiamo accogliere gli immigrati al meglio delle nostre possibilità… dicono i nostri politici, con fugaci apparizioni in contesti con un alto tasso di tristezza,  commiserazione e arrendevolezza, poche frasi fatte, ma dannatamente efficaci e soprattutto non corrispondenti alle azioni in favore di chi realmente dovrebbe beneficiarne.  Ora però è la magistratura a lanciare un allarme finora sottaciuto, Il Procuratore generale De Francisci, all’apertura dell’anno giudiziario ha sferrato un attacco alle istituzioni, la sua compresa: “I delinquenti dell’Est vengono qui da noi, pochi rischi e subito liberi”. Lui ha imprecato contro la “lavanderia giudiziaria” sembra che a suo parere la magistratura o meglio alcuni suoi colleghi siano veramente dei lavandai. Molti di noi concordano con la sua analisi obiettiva, troppo lassismo e permessivismo cronico nell’applicare le pene. Sembra che i delinquenti entrino in cella per scontare una condanna ( come dovrebbe essere),ma poi di fatto la condanna non sia mai reale, tra sconti di pena e indulto, le carcerazioni vengono quasi azzerate .Questo è previsto e approvato dal nostro sistema giudiziario. Tanti cittadini dell’est europeo sembra scelgano appositamente le carceri italiane per “scontare ” le pene, anche quelle pregresse, accertate in altri paesi. A denunciare questa gravissima stortura legislativa è appunto l’autorevole Procuratore della Repubblica di Bologna, quindi, non possiamo certo stare sereni, allegri o dormire tra due guanciali, mentre fuori proliferano malintenzionati e disperati. Addirittura.. il magistrato ha accusato puntando il dito contro alcuni colleghi, colpevoli secondo lui di aver attuato l’interpretazione favorevole delle leggi a favore di delinquenti seriali. Il Procuratore ha affrontato a tutto tondo il problema degli stranieri, a partire dall’aumento smisurato della popolazione affidata alle carceri, soprattutto di origine islamica (magrebina nel territorio Emiliano) e dal pericolo di radicalizzazione ideologica, proprio all’interno degli istituti di pena. Ha parlato dettagliatamente e sottolineato dei cittadini di provenienza dell’Est Europeo, in particolare di quelli di origine Romena, proprio loro chiedono esplicitamente di scontare in Italia non solo le pene collezionate nel nostro paese,ma anche quelle addebitate loro all’estero, e mai scontate. Questo, per la differenza di trattamento molto più favorevole ai criminali nel nostro territorio nazionale. Dunque la lavanderia fornisce anche l’ammorbidente.  Mi piace questo procuratore, perchè chiama le cose con il giusto nome, senza fraintendimenti. E’ sconvolgente sapere che un’altra donna in centro a Firenze sia appena stata stuprata da due individui non ancora identificati in un quartiere esclusivo, o che la 31enne romena Doina Matei, quella che nella metropolitana di Roma uccise con un’ombrellata in un occhio Vanessa Russo di 23 anni, abbia ottenuto dopo una breve carcerazione l’affidamento ai servizi sociali, con l’unica o quasi banale prescrizione di non postare foto in bikini sui social, anzi con la prescrizione ad utilizzare il network, in fondo parliamo pur sempre di una volgare assassina, n semilibertà. Perchè? Se qualche anno fa un professore dava dell’idiota a tuo figlio, adesso deve dargli del:” diversamente intelligente”, altrimenti il medesimo  rischia una sanzione amministrativa o una sospensione di incarico. Oggi le brune sono diventate diversamente bionde e la realtà è diversamente discutibile, non terrificante qual è. Non sono chiari gli scopi di questa rivoluzione linguistica e interpretativa da parte dei giudici, come a noi molti, non sono chiari gli sconti di pena, perciò ribadisco la mia approvazione totale alle parole del Magistrato Bolognese che parla”: Pane al pane”  non favorisce l’emicrania, o il rigurgito di chi lo ascolta. Probabilmente  alla “lobby dei buonisti “appartengono menti superiori, coscienze ineccepibili che però tramano alle nostre spalle coi loro imperscrutabili disegni, con soluzioni finali di annientamento di ogni entità capaci di gestire le problematiche dl nuovo millennio, magari inconsapevolmente, pur di non recare qualsivoglia offesa a chicchessia, e in fin dei conti quasi a tutti noi.

Maria Grazia Vannini