“Siamo tutti ricattati se disturbiamo il manovratore…”. Grido di dolore dell’ex Sindaco Marini sull’emergenza “morale” cittadina (e non)

Parli con un ex sindaco e credi che hai a che fare ormai con un politico “intoccabile”, la cui militanza nell’ambiente lo pone al di sopra di ogni possibile fastidio collegato all’incarico di leader, uno dei più rappresentativi leader dell’opposizione a questa maggioranza al potere a Palazzo dei Priori. Lo trovi invece piuttosto incredulo e sconcertato per quello che gli è successo di recente, un “trasferimento” che gli è stato imposto nella sua attività lavorativa… Il nostro discorso non può che partire da qui …

Che succede Marini?

“Succede che, pur non avendolo richiesto, sono stato trasferito d’ufficio dove lavoro, alla Camera di Commercio di Viterbo, e non so perchè. Non vorrei  che la cosa fosse legata al fatto che in questi anni mi sia dato da fare troppo, magari per qualcuno, all’opposizione. Chi fa politica non viene tutelato in nessun modo ed oggi le ripercussioni che uno può trovarsi ad affrontare diciamo che sono molto molto fastidiose … “.

Lei lascia intendere che, parlando in generale, il politico non allineato ai voleri della maggioranza o che sia all’opposizione, può trovarsi al centro di antipatici ricatti …

“Senza dubbio, oggi funziona così. La politica per metterti nell’angolo cerca di colpirti sul piano personale, di farti perdere credibilità, non ti combatte in maniera chiara e aperta. Il ricatto è una spada di Damocle sempre in agguato per chi in qualche modo disturba il manovratore, le attività lavorative sono le prime ad essere messe a rischio. E’ un momento per yes man, la libera dialettica del confronto democratico dà fastidio, incattivisce, espone a molti rischi chi la ricerca e la mette in campo… E molta gente ci rimette la salute…”.

“Una questione morale” di grandissima attualità, quindi ….

“Il problema è molto serio e grave, bisognerebbe fermarsi un attimo, guardarsi tutti negli occhi, chi fa politica, ed ammetterlo. Dobbiamo ritornare allo scontro duro, ma leale, corretto, e poi quando si fa politica non ci si può dimenticare completamente dell’interesse generale, risolvere solo le questioni personali.. “.

L’amministrazione Michelini in quale percentuale  le è sembrato tenesse conto dell’interesse generale? 

“Minima, non ho visto nulla che resta, nessun tentativo di costruzione di un qualcosa, solo una gestione clientelare della cosa pubblica, continua, ininterrotta. Se pensiamo a quello che è successo alla cultura, ha dell’incredibile, favoritismi assurdi, scandalosi… Abbiamo notato tante cose sconvenienti in questi tre anni, le abbiamo appuntate, segnalate, i nostri esposti li abbiamo fatti, poi dipenderà  dalla magistratura che è terza, lei dovrebbe decidere di intervenire se lo ritiene opportuno; ma di situazioni non chiare, limpide, in attesa di essere chiarite, ce ne sono svariate. In questo noi i nostri passi ufficiali li abbiamo fatti, auspichiamo il ritorno ad una indispensabile “trasparenza” amministrativa..”.

Questo stato di cose quanto influenza la crisi attuale che vive la città, che a molti sembra più pesante e preoccupante del solito?

“Questa città continua a non essere valorizzata come merita, gli investimenti economici latitano, anche le risorse, bisogna ammetterlo, provenienti dalla Regione, a parte i soliti “pacchi clientelari” che si sa perchè vengono approvati, sono davvero poche: appunto per questo bisognerebbe sempre usarle nell’interesse generale, non per provare a rafforzare i propri pacchetti di voti, per scambiarsi favori, per accontentare quella o quell’altra “famiglia”, questo Paese sta sprofondando, se non interveniamo per fare qualcosa, non oso immaginare cosa accadrà alle future generazioni. Intanto anche per il “lavoro” sia in Italia che qui a Viterbo continua ad essere usato il sistema del “ricatto” o dello scambio “elettorale”… “.

Dopo quest’intervista non teme di essere nuovamente trasferito?

( ride) “… ma no, ehm, guardi non so, chissà …. “.

Pasquale Bottone