Referendum Trivelle. Quorum possibile, effetto boomerang per Renzi e Napolitano?

Alla fine potrebbe essere trivellato il Giovanotto di Palazzo Chigi. Già perché oggi – secondo alcuni sondaggisti – appare raggiungibile quel quorum di votanti del 50 + 1 per cento, quorum che appariva proibitivo soltanto un mese fa, prima dell’esplosione del caso Guidi, dell’ipotesi di reato di disastro ambientale, dell’accusa da più parti rivolta a Matteo Renzi di essere amico di petrolieri e banchieri, dell’avanzare delle indagini della magistratura e dell’invito corale di Renzi e Giorgio Napolitano a non recarsi alle urne domani. Un invito che potrebbe tradursi in boomerang per i Due che hanno sfidato anche le disposizioni di legge sul tema. Le trivelle, insomma, potrebbero giocare un brutto scherzo a quanti volevano il fallimento del Referendum. Tanto da far ritenere a molti osservatori – quorum o non quorum – un successo già acquisito per i sostenitori del SI’. Già perché l’affluenza alle urne dovrebbe essere comunque alta e i SI’ dovrebbero essere di gran lunga superiori ai NO. Senza dire di quel 40 per cento di astensionisti cronici che in partenza metterà i sostenitori dell’astensionismo in una posizione di vantaggio. Ma passo al dunque. Per i sostenitori del Sì a fare aprire il cuore alla speranza c’è un sondaggio di due giorni fa dell’Istituto Piepoli, sondaggio che ha raggelato la ex Giovane Marmotta. Secondo questa previsione domani, 17 aprile, potrebbe rivelarsi un giorno molto amaro per Renzi e per il Pd, i quali, come è noto, hanno invitato all’astensione. «Chi dichiara che certamente andrà votare è pari al 52 per cento del campione, mentre il 23 per cento afferma che probabilmente andrà alle urne», spiega Nicola Piepoli. Che aggiunge: «Ma questa è l’affluenza dichiarata che va quindi ricalcolata. Se tariamo quel 52 per cento allo 0,8, e si ha quindi l’80 per cento di probabilità, si ottiene il 40 per cento di partecipazione al voto. Il restante 23 per cento può essere classificato allo 0,5 (quindi 50 per cento di probabilità che si realizzi) e così arriviamo al 10 per cento e, complessivamente, al 50 per cento di partecipazione al voto, ovvero al quorum richiesto. Ma se quel 23 per cento viene tarato allo 0,3 viene fuori l’8 per cento e, quindi, si ha il 48 per cento di affluenza alle urne». Roba da emicrania, capriole di numeri e percentuali da fare smarrire l’interlocutore. “Al dunque – spiega Piepoli – siamo a ridosso del quorum e tutto può essere». Secondo il sondaggista molto dipenderà dalla partecipazione a metà giornata: molti potrebbero essere indotti a recarsi alle urne per contribuire al raggiungimento del quorum. Insomma per Matteo Renzi la trivellata è in agguato…

Marino Marquardt