Potenza. Il Capitano sordo della ASD Shaolin Soccer guadagna il rispetto dei compagni di squadra

La squadra di calcetto A.S.D. Shaolin Soccer di Potenza, di cui è Presidente Claudio Faraone, gioca nel campionato Nazionale di serie B, e fin qui nulla di nuovo, se non fosse che al suo interno, contempla la presenza di un portiere sordo, Antonio Faruolo, lucano, nato a Potenza e residente a Picerno (PZ).

Antonio Faruolo, classe 1986, dipendente della Fiat di Melfi, è uno sportivo d’indole e, come sordo e nel ruolo di portiere, in particolare, costituisce il valore aggiunto di questa squadra. Questo è quanto si palesa ogni volta che si ha la fortuna di assistere ad una partita piuttosto che all’allenamento della Asd Shaolin Soccer o si ha modo di vederlo insieme ai suoi compagni di squadra, tutti udenti, e insieme ai suoi compagni di vita, molti dei quali sono sordi.

.

La volontà e lo spirito di sacrificio di Antonio Faruolo, il suo tesseramento volontario all’interno della squadra, sono note di colore di una persona con forte personalità, che ha fatto le sue scelte nel campo della sordità proprio per onorare una passione: il calcetto.

Antonio Faruolo non si è mai impiantato, infatti, proprio per essere uno sportivo fino in fondo. Ho avuto il piacere di conoscerlo, nonostante fosse del mio stesso paese, grazie alla sensibilità dei suoi compagni di squadra che per dimostrargli affetto e rispetto, oltre che riconoscenza di merito decisero di realizzare un video attraverso il quale trasmettergli un messaggio personale ed universale nella sua lingua, la Lis. Una sorpresa per dimostrare che  “Lo sport abbatte tutte le barriere della comunicazione”.

Il rispetto e l’amicizia verso un compagno di squadra che, all’interno della stessa, ha trovato un “codice intimo” per esprimersi, frutto di una comunicazione basata sulle regole del calcetto, le regole dello sport in generale, il valore di condividere un campo su cui si affrontano le sfide della vita esprimendosi con tutto il linguaggio del corpo.

Sfide che Antonio, per forza di carattere e intelligenza, riesce a vincere in campo e fuori dal campo, tanto che due giorni fa riceve dall’ex capitano della squadra Massimo Fortarezza, la fascia nera, e così lo intervisto per realizzare cosa significhi per lui questo passaggio di ruolo all’interno della squadra, certa di avere risposte pratiche ed essenziali come tutte quelle, sin qui, date da Antonio alla sua vita:

• Antonio Faruolo sei diventato capitano della ASD Shaolin Soccer, cosa significa questo ruolo per te? 

“Per me significa che Massimo Fortarezza, ex Capitano e il Mister Stefano Lorusso e tutta la squadra sanno come io rispetto la squadra e, quindi, sono molto contento di questo. Come sono contento? Tu dovresti chiedere al Mister Stefano Lorusso, quando mi ha dato la notizia, quando ho giocato da titolare la partita con la fascia di capitano, un’emozione fortissima”.  

• Hai giocato a calcetto anche con la squadra dei Silenziosi di Potenza, in cui ci sono tutte persone sorde: qual è la differenza? 

“Anche i compagni di squadra sordi con cui ho giocato sono bravi giocatori, però ad alcuni manca un po’di allenamento e ad altri manca un po’di tattica. Ma io voglio bene ai miei compagni Sordi, il mio sangue è sordo. Invece con i compagni di squadra udenti, il livello di gioco è più alto, poi in campo ci divertiamo anche, ci facciamo gli scherzi, siamo uniti…Mi chiamano “Cavallo” sempre…Siamo una grande famiglia”.

• Puoi raccontarmi un episodio, un giorno speciale che hai vissuto con la tua squadra? 

“Mi piace raccontare l’emozione di un anno fa, quando alla partita in play off c’è stata la promozione della squadra in serie B. Lì io ho sentito che tutto il mio cuore appartiene alla Shaolin Soccer, per tutta la vita io voglio rimanere a giocare con questa squadra, anche se le scelte non dipendono da me o da questo mio desiderio. Dipendono dal risultato, dal Mister, dal Presidente, lo so. Io però sento questo per tutta la vita fino alla morte, lo so.

Essendo parte integrante di una squadra di persone udenti in un campionato di squadre composte da altrettante persone udenti Faruolo ha in qualche modo sublimato l’uso della Lis a favore di una commistione veloce di lettura labiale e capacità di lettura del gestuale con cui si esprimono i compagni di squadra, questo anche in considerazione del fatto che proviene da una famiglia di persone udenti e che è un udente mancato, avendo avuto la “fortuna” di nascere sordo per via di un intervento ostetrico che non ha ben funzionato

.

La dimensione di “bilinguismo”, dunque in un sordo come Antonio Faruolo non si attua attraverso l’uso forzato della voce quanto piuttosto sull’aiuto che egli stesso ti dona in fase di acquisizione cognitiva per mezzo della lettura labiale e, va da sé, di tutte le altre componenti che entrano in gioco nella capacità di comprensione della persona udente, attraverso una spiccata capacità di osservazione del linguaggio del corpo.

Con lui ho vissuto in un certo senso anche la dimensione sorda nel mio contesto di provenienza con una persona che nella società, con tutti gli sforzi possibili, si è “emancipata”, trattandosi di un ragazzo che lavora e gioca con lo stesso impegno, ciò che sottolineava anche il Mister Stefano Lorusso, contando su una dose di volontà che prescinde dalla cultura di appartenenza ma che è propria di una persona con carattere e sensibilità, sempre pronta a dare il massimo.

Forza Antonio, allora, forza sempre alla tua tenacia ed al tuo elegante silenzio da cavallo in campo e nella vita di tutti i giorni!

Nadia Lisanti