Politica. Primarie Pd napoletane. E’ l’ “orfiniana” Valente l’anti-Bassolino. Si ribellano i “renziani”, ma il Nazareno ordina: “Metabolizzatela…”

Come Messner. Dopo un giorno di silenzio, perche “a silenzio si risponde con il silenzio” Antonio Bassolino  posta, intorno alle 12 di Venerdì, una foto del Vesuvio imbiancato con una di quelle metafore alle quali ci sta abituando: “le dolomiti di Napoli. Abbiamo gia fatto tutto un tratto della scalata”. E il solito hastag: #andiamo avanti.

Messaggio chiaro a chi da Roma ha deciso la candidatura della sua ex pupilla Valeria Valente, alle primarie del Pd proprio contro di lui.  Un parricidio. Insomma, non esageriamo: questi termini da tragedia greca non si addicono ad un partito border line tra sceneggiata e cabaret, che a pochi giorni dalla chiusura delle presentazioni, al momento non ha ancora ufficializzato nessuna candidatura. Ieri  giornata dei lunghi coltelli, cioè  dei lunghi temperini va, a via Toledo dove i renziani  doc si sono sentiti traditi  dal segretario-premier che, con un occhio al Campidoglio  dove la candidatura Giachetti deve assolutamente essere unanime, ha dato il contentino ad Orfini e ad Orlando gettando nella mischia la loro referente napoletana: Valeria Valente, 39 anni, già assessore della giunta  Iervolino, ma soprattutto cresciuta a pane e Bassolino. E proporlo per questo, presumibilmente cosi avrà ragionato  Don Matteo con l’altro Matteo (il turco non più giovane) capace di erodere voti nella stessa area  dell’ex sindaco e governatore. Un ragionamento “sballatiello” perchè  Bassolino dall’inizio si è posto come candidato trasversale capace di parlare a tutti, ma soprattutto, e  lo ha ribadito al “Mattino”, come candidato sindaco. Prima la città poi il partito. Piu chiaro di così. E mentre  dal Nazareno insistono sulla Valente con ordini perentori ” dovete metabolizzarla” (detto terra terra “ve ne dovete fare una ragione”), lei chiede una lettera  di investitura come candidata ufficiale. E qui viene il bello: ma se sono primarie,  e Bassolino ha raccolto le firme e in pochi giorni le ha pure consegnate perchè non dovrebbe essere considerato anche lui un candidato ufficiale? Che è Bassolino, immigrato, clandestino, abusivo, ambulante? Piuttosto  è proprio la turca napoletana che al momento non ha le firme, e quindi manca di ufficialità. Ai nastri di partenza, se sono primarie vere, non dovrebbero avere tutti la stessa dignita?Che storia è questa del candidato ufficiale e non ufficiale? Ovviamente qua si ragiona come se il pd fosse un partito “normale”. Ma a Napoli non lo è. E’ “sfrantummato”, lacerato da faide interne, (faide mò non esageriamo, “inciuci”, “cofecchie”, “putecarelle”), e i sondaggi, sia quelli di “Velina Rossa,” agenzia di Pasquale Laurito che riporta  gli umori del Palazzo, che quelli più riservati dello staff, riportano alle stesse cifre, che  poi è un’ unica cifra; quella di un disastro. Il pd sta  incollato ad un dodici per cento a grasso però, perche a magro lo danno al dieci, e meno male che ci sta Sant’Antonio che viene dato al 23 per cento. Il doppio se non di piu dei consensi del partito.

Ma tant’è,  Bassolino è il nemico da battere. E visto che comunque vada a Roma la piazza di Napoli la danno persa, tanto vale barattare con la sinistra: io vi dò la Valente, che se perde comunque ve la ricandidiamo al parlamento, e voi cari Orfini e Orlando e qualcun altro  non battete ciglio sul nostro Giachetti al Campidoglio. Si chiama Voto di scambio. Napoli merce per un baratto, si indigna giustamente sul Corriere del Mezzogiorno  Enzo D’Errico. E non solo lui. Sulla rete, nei gruppi a sostegno d’ o presidente e in modo particolare nel gruppo” Bassolino sindaco per la rinascita di Napoli“, l’incazzatura sale. Ma sale anche nelle segrete stanze (segrete mò, non esageriamo neanche qui, socchiuse stanze…) delle varie segreterie: spifferi di correnti aleggiano per la città e in periferia da dove viene fuori il tutto e il suo contrario. Un alternarsi di prese di posizione, di smentite e contro smentite, ma dove un concetto pare chiaro: La Valente non la vogliono, se non i diretti interessati. Chi parla bene  dice che  Valeria   è sì una brava guagliona, pure preparata  per carità, ma “non fa sintesi”. Insomma è divisiva. Il fatto è che chi si oppone alla giovane Orfiniana e nel contempo pure a Bassolino, voleva Riccardo Monti candidato, ma il candidato civico è saltato;  visto quello che è successo alle ultime elezioni con il povero prefetto Morcone, tanto una brava persona ma  nessuno lo conosceva, meglio non rischiare un:” Monti chi”? Che poi con quel cognome porta pure “seccia”. E sapete Napoli quanto è superstiziosa.

Bassolino quindi scala la montagna, punta alla vetta, e più il partito è incasinato e più lui guadagna consensi: fermo, tranquillo (apparentemente) continua casa per casa, chiesa per chiesa, post dopo post. Paziente, dopo un post del solito Claudio Velardi, gli telefona  e gli spiega che quel post è sbagliato, poi dice ai suoi di non replicare, di tenere i toni bassi. Eh gia, mica è De luca che sbraita, si agita: si dice che per questa storia della Valente sta come un pazzo. Quello è il suo carattere.  E’ fatto accussì. Lo fa per accontentare Crozza.

Sullo sfondo di questo teatrino, sempre secondo i sondaggi, ci sarebbe Lettieri al primo posto,  i cinque stelle al secondo nonostante Quarto, De Magistris terzo. Tranne I pentastellati che non hanno nessuna intenzione di vincere, e forse manco si presentano, gli altri due sono in campagna elettorale. Ma cosa volete che interessi ai catacombali di Via Toledo questo? L’importante è che si faccia “ammuina”, che alla Valente  arrivi il postino da Roma che gli dice “c’e’ posta per te” per poi essere  cotta a fuoco lento  e sacrificata ai supremi accordi .E soprattutto che non vinca Bassolino, che qualcuno, tipo Cozzolino suo ex delfino, vorrebbe convincere a ritirare la candidatura, perche’, a suo dire il “partito ha ritrovato una nuova unità”, dimenticando che Don Antonio ha parlato chiaro: “io mi ritiro solo se si candida San Gennaro”. Il Patrono di Napoli , interpellato,  ha sciolto , una volta tanto  non il sangue ma la riserva:” No grazie, non sono interessato”. E certo; quello come Santo è  un buono, ma non è un fesso. E poi, da buon napoletano, tiene a “cazzimma”…

Emilio Magliano