Ndrangheta e calcio: ma c’è davvero un “caso Juventus”?

Come ben sappiamo le “società per azioni” spregevoli, di ‘ Ndrangheta  sono sempre piu’ o meno alla ribalta,i pm di Torino hanno riaperto l’inchiesta sulle infiltrazioni della malavita calabrese,ben ramificata in città.Tramite i suoi rappresentanti in Piemonte , questa cosca avrebbe forti legami con la dirigenza della Juventus. Si indaga sulle cerniere che allacciano la dirigenza della della squadra torinese:la crème de la crème “Juve”,nelle persone specifiche di Merulla,Carugo ,D’Angelo e addirittura il presidente della società Andrea Agnelli . Documenti importanti sono giunti alla procura di Torino e sono al vaglio del procuratore della società sportiva Figc dell’l’Antimafia, Giuseppe Pecoraro per una strategia difensiva. Nei documenti si evidenzia tramite nomi che figurano appartenere alla società a delinquere, quanto siano potenti le infiltrazioni mafiose nelle società sportive,per imporre la loro gestione su biglietti e abbonamenti dei tifosi con prezzi gonfiati. Saverio Dominello, figlio di un certo Rocco Dominello (chissà se Rocco e i suoi fratelli?) sarebbero i mandanti della cosca di Rosarno, rappresentati nella città già nota per gli appuntamenti con il male, di “santoni ed esoterismi”da ottimi emissari dei “calabresi”, nelle figure appunto di  Bellocco Pesce (Rosarno) e del suddetto Rocco Dominello. E’ arrivata in batter di ciglia la smentita del procuratore della Figc Giuseppe Pecoraro”Smentisco quanto mi è stato attribuito da alcune agenzie di stampa riguardo l’inchiesta in corso sui rapporti tra la Juventus e presunti esponenti della criminalità organizzata. Allo stato,dopo aver ricevuto gli atti della Procura della Repubblica di Torino ed aver svolto le nostre indagini,stiamo valutando le memorie difensive di Juventus che ci sono state consegnate”.Queste le parole del Procuratore Federale.” Solo dopo un’attenta valutazione delle stesse prenderemo le nostre determinazioni.Tra l’altro ho chiesto che l’audizione fosse secretata,proprio per le valutazioni ancora in corso.Mi sembra dunque irresponsabile attribuirmi dichiarazioni su fatti secretati”. ll caso Juventus è al vaglio della commissione parlamentare Antimafia, che ascolterà prossimamente i magistrati torinesi che conducono l’inchiesta. La procura di Torino, seguita comunque ad indagare sulle attività di questa cellula Ndtranghetista stabilizzata in città. Ci sono formalmente persone indagate per diversi reati 84 per l’esattezza,che si traducono in :associazione mafiosa e tentato omicidio,inoltre tifo organizzato presso la società calcistica, per aggiudicarsi contatti con i massimi dirigenti, con l’intento di ottenere biglietti da rivendere a prezzo maggiorato.Organizzazione provvida e sicura di introiti, per la creazione di nuove cellule di attività illegali.Questo risulta dall’ultima indagine della Procura, ci sarebbe inoltre da parte della dirigenza Torinese, la possibile violazione del codice della giustizia sportiva,con un addebito ai più’ alti dirigenti della squadra, tra cui il Presidente Andrea Agnelli. Neppure lo sport in Italia può considerarsi una “sana attività” fisica.

Maria Grazia Vannini