Napoli. Primarie Pd. “Chi verrà eletto sarà anche il Sindaco della Città Metropolitana”. Interviene l’On. Valeria Argia Albanese

Nel dibattito politico che sta caratterizzando le primarie del PD per la scelta del sindaco di Napoli, Antonio Bassolino non ha  mancato  di sottolineare, fin dai primi giorni dell’annuncio della sua candidatura, che chi sarà eletto diventerà anche sindaco della Città metropolitana, almeno fino a che non sarà data attuazione allo Statuto che ne prevede l’elezione diretta.
Questo dato rende ancora più decisiva la scelta sulla persona che dovrà governare Napoli per i prossimi cinque anni.
Il confronto politico, quindi, deve necessariamente travalicare i confini della sola città per guardare al futuro di un territorio di oltre 3 milioni di abitanti e alle opportunità di una norma (la legge 56/14) che concentra nelle mani di una unica figura un enorme potere di programmazione,di indirizzo,di coordinamento e di gestione.
Luigi De Magistris è dal gennaio 2015 sindaco della  Città Metropolitana; governa con suoi delegati, scelti tra consiglieri comunali di Napoli (del resto dei 24 componenti il consiglio metropolitano 13 sono consiglieri della città capoluogo), perchè ha usato il nuovo ente come camera di compensazione per rinsaldare e allargare la sua maggioranza.

Così nell’assenza di un confronto politico o territoriale sono stati approvati atti importanti tra cui:Statuto, Piano Territoriale di Coordinamento, Piano di programmazione della rete scolastica e l’offerta formativa, Piano anticorruzione.
Nei prossimi anni la Città Metropolitana, in sinergia con la Regione, dovrà operare scelte e dare indirizzi che incideranno significativamente sull’assetto del territorio napoletano nei settori dei trasporti, edilizia scolastica, ambiente ed ecologia, tutela delle coste, piani urbanistici, insediamenti produttivi.

È’ una opportunità incredibile per lavorare ad un moderno modello di sviluppo dell’area napoletana o,viceversa,per continuare nell’immobilismo e nel lasciar fare allo spontaneismo e all’affarismo che ha causato nei decenni congestione urbanistica, disastri ambientali, illegalità diffusa.
Napoli e la sua conurbazione hanno bisogno di una guida autorevole che ristabilisca un confronto costruttivo con il Governo nazionale e regionale, che abbia la capacità di riaccendere un dibattito pubblico su un diverso modello di sviluppo economico, centrato sulla riqualificazione delle periferie, su un grande piano educativo e per il lavoro giovanile e soprattutto su un impegno corale di lotta alla criminalità.
L’università, le imprese, la scuola, i circuiti culturali, le categorie produttive,il mondo della cooperazione devono essere compartecipi di scelte ragionate e modelli condivisi per mettere mano “insieme” alla ricostruzione del tessuto sociale della città.
Il merito più grande di Antonio Bassolino negli anni in cui è stato sindaco, a mio modestissimo parere, fu quello di coinvolgere collettivamente  la comunità  napoletana in un’impresa di riscatto che ridiede dignità alla nostra città, facendo sì che Napoli non fosse avvertita   più come “problema” ma come una “risorsa” per l’Italia tutta. Anche oggi occorre chi sia capace di un’impresa del genere.
Antonio Bassolino ha l’autorevolezza di una storia personale, lo spessore di un uomo delle istituzioni, la capacità di “vedere” un futuro possibile per la nostra terra, conoscendone problemi e risorse. Elementi credibili per candidarsi a governare la complessità del presente di una città in ginocchio.

On, Valeria Argia Albanese