Napoli. Ecco come si è arrivati alla vittoria di Valeria Valente…. Ed ora De Magistris canta vittoria

Strane queste primarie del pd a Napoli. Iniziate nel nome di Maradona  e concluse nei giorni di San Gennaro e della strana vicenda del decreto Alfano per volonta del cardinale Sepe. Come si è arrivati alla vittoria di Valeria Valente? Spiegone: dopo il “mi candido” postato su fb da Antonio Bassolino. Domenica 21 Novembre alle ore 12, nel Pd a Napoli ed anche a Roma si  aprì la caccia al Maradona che doveva opporsi all’unico candidato dem in campo. La ricerca dell’antibassolino divenne spasmodica perchè fu subito  chiaro che  l’ex sindaco   nel Pd  ci azzeccava come cavolo a merenda.  Come poteva un prescritto nelle liste dei rottamati  essere di nuovo candidato a sindaco? Venne fuori una girandola di nomi cosiddetti della società civile: nomi anche autorevoli,  ma che a Napoli nessuno conosceva.e che nessuno conosce. Quasi buttati li a casaccia. Condorelli, Monti… sino alla svolta.  Le alchimie degli stregoni e delle streghe delle catacombe del pd napoletano riescono a realizzare la candidata in  provetta: Valeria Valente, già assessore con la giunta Iervolino, a capo di una corrente  dem napoletana, ostile alle altre correnti ed in modo particolare proprio ai renziani che le contestarono, tra le altre cose, di aver  boicottato un summit dei capibastone  del Partito, indetto dalla segreteria regionale. Poi il miracolo:  la Valente, dopo una serie di contatti sulla linea Napoli Roma, Nazareno-Via Toledo, improvvisamente si fa “sintesi”, diventa la candidata unitaria e ufficiale del pd. Insomma quella voluta da Roma.  Azz, e a cosa si deve questa strepitosa performance? Ad un banale,  ed anche un po deprimente  cambio di favori tra i giovani turchi( leggi  Matteo Orfini e  Andrea Orlando) e Renzi e comparielli.  Il  favore riguarda Roma. Lì non ci sono santi che tengono: Giachetti,  ultrarenziano proveniente dal partito radicale deve, ma proprio deve vincere le primarie a  Roma (evento accaduto ieri) ultima chance per un partito, nella capitale, devastato dagli scandali. E la cosa non è vista di buon occhio dai turchi. Allora l’accordo è questo: noi vi diamo la Valente a Napoli contro Bassolino e  mobilitiamo per lei ministri e sottosegretari e voi ci date l’ok su Giachetti senza rompere piu le scatole. OK, il prezzo è giusto e l’affare è fatto. La giovane e nuova Valente, per quanto più che nuova lavata e rilavata dopo l’esperienza come assessore al turismo con la Iervolino (a proposito ma che ha fatto di buono?) ricevute cresime , battesime comunioni e bendizioni varie da Roma, ,in piena liberta quindi(sic), e scortata dal Ministro della giustizia Orlando piu qualche sottosegretario e qualche pezzo grosso romano, se ne va in giro a fare campagna  elettorale.Il Guardasigilli si spende molto per la sua pupilla,  con Napoli fa casa e puteca.

le idi di Marzo . Quoque tu…

 Nel frattempo a coprirgli le spalle  tutto l’apparato del Partito,  i portatori di voti, e una stuola di traditori di Bassolino, i “quoque tu”, gli  eredi di Bruto: voltagabbana che sono diventati chi piu chi meno qualcuno grazie a  Sant’Antonio da Afragola: la stessa Valente, ovviamente che è cresciuta a pane Bassolino ma poi i vari Andrea Cozzolino, Maria Foruna Incostante, Tonino Amato, balzato agli onori della cronaca per una lettera ad inquilini di case popolari dove scriveva: “Vi ho aiutato ad avere la casa, ora votate Valente”. Cosa non vera perchè quelle case spettavano di diritto ai legittimi assegnatari e comunque furono consegnate dall’allora sindaco Bassolino.  Dal versante opposto O presidente della fondazione Sudd si è fatto da solo e senza santi in paradiso tutta la sua campagna elettorale, casa per casa e quartiere per quartiere. Il risultato lo vede sconfitto ma a testa alta. Neanche cinquecento voti di differenza. Magra soddisfazione per la Valente che pur avendo dalla sua  Partito, apparati, ministri,e  disponibilita economiche ha dovuto accontentarsi di una vittoria sul filo del rasoio, grazie tra l’altro ai voti di  Barra San Giovanni, periferia di Napoli, partito storicamente organizzato e controllato da quell’Antonio Borriello  bassoliniano pentito e passato armi e bagagli con la giovane turca.

 Chi sosterrà la Valente?

Cosa fara ora l’ex sindaco? Una parte dei suoi gli chiede una lista civica. Doveva pensarci prima.  Non si è mai ben capito perche  abbia insistito per candidarsi in un partito a lui ostile: bastava leggere i social delle diverse candidature per capire che è un dialogo tra sordi e che si contrappongono dietro ai due maggior(ex) candidati due visioni completamente diverse della politica e del Partito. Una lista civica lo avrebbe consegnato direttamente alla sfida finale con il forte De Magistris. Perche De Magistris è forte. Come acutamente e con grande lucidità ha fatto notare il filosofo Biagio De Giovanni. Ma  l’Uomo è persona corretta. Piuttosto potrebbe dar vita ad un qualcosa che capitalizzi il consenso ottenuto. Un qualcosa di politico, piu che elettorale. Di sicuro la Valente non potrà contare sui voti di gran parte dei sostenitori e votanti di Bassolino: molti si sono impegnati trascinati dall’entusiasmo e dalla passione che l’esperto combattente e militante riesce ancora a trasmettere, e dal suo profilo alto come politico e come amministratore, ma senza essere neanche iscritti al Pd. Allo stesso modo va detto che se avesse vinto  l’ex sindaco difficilmente i valentiani avrebbero votato per  lui.  A parole si, ma non nei fatti. ‘E parole s’è porta ‘o viento.

 E De Magistris  canta vittoria

Una sola certezza al momento che gia attenti notisti  e giornalisti della grande stampa hanno evidenziato: Il risultato fa molto piacere, ma piacere assaie al sindaco di Napoli che con questa candidata che a Napoli continuano a non conoscere, vede la riconferma gia a portata di mano. Con la Valente ha vinto De Magistris. Forse per questo un po di cocozze e qualche cocozziello sono stati mandati nei seggi a votare per la  signora. Che lo ricordiamo: è donna e madre. Ci tiene molto, e non vogliamo farle questo torto. E molto probabilmente il pd non arriverà neanche al ballottaggio, ammesso che Giggino non vinca al primo turno, soprattutto se  si quaglia un patto informale, aum aum, con i cinque stelle.

 gli errori d’o presidente

Altri errori di Bassolino? Proviamo a fare mente locale: manifesti un po’ criptici, troppo giocati sulla doppia lettura con  quel “di nuovo” da interpretare?   Sulla  questione rifiuti che è stata la spada di damocle sul suo capo per tutto questo tempo forse ci voleva meno timidezza e piu chiarezza? Le manifestazione pubbliche convocate in modo quasi clandestino per timore degli antagonisti e di contestazioni varie? Eccesso di signorilità verso  avversari agguerriti ed anche sufficientemente volgari? Cosi è se vi pare. Di certo  quando disse: mi ritiro solo se si candida San Gennaro, era cosciente della durezza della battaglia. Un po’ meno del fuoco amico. E chissà che quando da un cinema cittadino ha urlato:” il destino di Napoli si decide a Napoli, vale anche per il pd; non  abbia pensato  alla vicenda di San Gennaro di questi giorni: il Santo appartiene a noi  ed è qui e non a Roma che si decide del suo futuro.

 Emilio Magliano