Maturità, t’avessi preso prima: l’inizio degli esami

Prima settimana di giugno, suona la campanella nelle scuole superiori: per molti è una delle tante che decreta la fine di un anno scolastico e l’inizio di un’estate attesa da mesi, per altri però non è così. Per gli studenti che frequentano il quinto superiore quel suono ha un sapore del tutto diverso infatti.

Libertà penserete. Beh, forse potranno veramente gridare “è finita” solo a luglio, o comunque non prima di aver terminato gli esami di maturità.

Introdotto da Gentile nel 1923, l’esame di maturità viene ancora erroneamente chiamato così nonostante il ministro Berlinguer nel ’97 gli cambia sia nome che volto: introduce la dicitura “esame di stato”, fa esprimere il voto in centesimi e non più in sessantesimi, inserisce i “crediti” accumulabili negli ultimi 3 anni di liceo e spendibili all’esame di stato.

Tutto inizia dalla prima prova scritta, la stessa per tutte le scuole, e qualche settimana prima comincia il “toto-traccia” per cercare di capire quali possano essere le tracce plausibili. Tra voci di corridoio e siti web che millantano di sapere le tracce giuste, sono molte le dicerie e le false speranze che si insinuano tra gli studenti. Anche se, probabilmente, l’unico vero modo di prepararsi adeguatamente è informarsi sui principali eventi e ricorrenze che sono state presenti durante l’ultimo anno.

Dopo aver superato il terrore della pagina bianca della prima prova, le difficoltà  della seconda prova scritta, diversa per ogni istituto in base alla sua tipologia, il tutto per tutto si gioca con la prova orale.

Forse a preoccupare maggiormente gli studenti è proprio quest’ultima prova: davanti ai propri professori ed a una commissione esterna, i “candidati” dovranno non solo esporre la propria tesina, che negli ultimi anni ha visto un varietà di argomenti vastissima, ma anche rispondere ad eventuali domande riguardante il programma degli ultimi tre anni di liceo.

Per i maturandi quella campanella significa notti insonni passate davanti ai libri, “lacrime e preghiere”, ma soprattutto una grande paura che comincia a farsi sempre più grande: quella del futuro.

Nell’interminabile attesa delle prove scritte, il Miur si è fatto social e comunica con i maturandi mediante Facebook, Youtube e Twitter: dopo i consigli circa la prima prova del prof.Serianni e quello della Cristoforetti, il 2017 ci regala anche i video-consigli di Alessandro Borghese che invita tutti gli studenti a seguire un corretto regime alimentare durante gli studi.

Negli anni il volto della maturità e dei maturandi è cambiato: il look degli studenti che si presentano agli esami, la loro pettinatura, gli argomenti della tesina che cambiano di generazione in generazione.

Quello che però è comune a tutti gli studenti a partire dal 1984 è una tradizione: ascoltare l’intramontabile “Notte prima degli esami” di Antonello Venditti, urlarla a squarciagola guardando negli occhi i propri compagni che con quest’esame vedono terminare non solo la fine di un ciclo di studi, ma soprattutto la fine di un’avventura e l’inizio di una del tutto nuova.

L’invito ai maturandi è sempre quello di godersela quella notte prima degli esami, prima che l’anno dopo sia di qualcun altro, finché “è ancora vostra”.

Simone Rufino