L’Italia di Renzi. Ed Alfano cercava un giornalista, ma lo voleva gratis… Avviso pubblico padronal-choc del Ministero dell’Interno

Nell’augusta, assolata e felice Italietta renziana tutto va bene, questo lo sapevate già: e anche che fosse tutto possibile forse già l’avevate sospettato… Ora anche i più scettici hanno la prova che nulla è vietato nel belpaese dell’uomo di Rignano, almeno per le classi dominanti, i politici, il governo: e la questione del buon gusto e dell’opportunità è stata superata ampiamente dal sorridente pragmatismo del nuovo leaderismo rottamatore.

Non è una caso che stamane il ministro degli Interni (se si sveglia di notte ancora penserà di sognare…) Angelino Alfano abbia pubblicato un avviso pubblico per “il conferimento a titolo gratuito di incarico di prestazione di lavoro occasionale per lo svolgimento delle attività di Comunicazione per le esigenze della Direzione Centrale dei Servizi civili per l’immigrazione e l’asilo per il Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione”.

In pratica Alfano desidererebbe che un professionista esperto si mettesse a disposizione sua e del suo ministero senza pretendere nè rimborso nè tantopiù stipendio per la durata di anni uno. Uno sberleffo volgare nei confronti dei diritti dei lavoratori dell’informazione messi alla stregua di anonimi stagisti senza futuro, disposti a tutto pur di fare esperienza in certi ambiti. Così infatti il geniale ex Forza Italia ha replicato alle accuse lanciategli sul web e dalla Fnsi, con un alquanto arrogantello: “Sono percorsi che insegnano tanto, non credo avremo problemi a trovare volontari, se non li trovassimo prenderemmo atto che nessuno ha voglia di lavorare”.

Una reazione davvero inaudita che non ha nulla del bon ton istituzionale che dovrebbe contraddistinguere le uscite pubbliche di un ministro: ed un’offesa bell’e buona rivolta  a colpire la credibilità e l’autorevolezza dei giornalisti. Effetti del pensiero unico renziano che ha portato una grossa fetta di stampa nazionale ad assecondare ogni iniziativa ed ogni promessa del governo in carica: evidentemente Alfano & Co quando vedono un giornalista pensano ad un maggiordomo, ad un lacchè, ad uno yes man: farebbero  bene a considerare la categoria l’unica che incalzandoli e mettendo in luce la loro non sempre entusiasmante attività governativa che oggi si è colorata di farsa potrebbero spingerli a lasciare la carica magari ben prima del 2018; intanto invece di replicare con siffatta tracotanza trovi il modo di ritirare al più presto quell’avviso, che passerà alla storia come quello del governo dei “senza vergogna”.

Lenny  Livido