“La Casa Blu”, ultima tappa di un viaggio verso la “dolce morte”

Quella casa blu mare, che ricorda molto il colore dominante delle isole Greche, non è una vera e propria clinica ma il luogo dell’ultima fermata terrena dell'”essere ancora vivo”. Non c’è un pronto soccorso, la struttura non offre trattamenti sanitari di alcun tipo e men che meno degenze a lungo termine. “Dignitas”, questo è il suo nome, è il posto dove emigrare laddove la morte volontaria e assistita è legale. In questa Hospice  negli ultimi tempi una rete di associazioni si è data il compito insieme al movimento Radicale e in forma esclusivamente anonima, di accompagnare i pazienti verso l’ultimo passo terreno. Donne e uomini malati oncologici, insieme a una parte molto minoritaria di malati psichichi oltre a quelli affetti da malattie inguaribili, debilitanti e degenerative come la Sla o la distrofia muscolare,intraprendono il viaggio verso la Svizzera,per raggiungere “la casa Blu”o altre deputate allo stesso scopo.

Si valuta in un numero di circa 200 persone gli italiani che ogni anno (ma non è una stima certa), sono disposti a pagare una somma tracciabile tra i diecimila e i tredicimila euro, per pagarsi “la dolce morte”. Per un paziente che ottiene l’eutanasia altri 50 rinunciano perchè cambiano idea o maggiormente non ne hanno la possibilità economica. I volontari si fanno carico di accompagnarli verso l’ultima meta, sono convinti che il dolore insopportabile e la dignità della persona affette da malattie debilitanti e senza soluzione siano un ottimo movente per compiere quell’ultimo viaggio verso la Svizzera. Sembra che la parola “Eutanasia” non esista neppure nel codice penale, forse è per questo che il Governo Italiano, affronterà la discussione di una legge su questa materia solo quando si sentirà braccato, altrimenti sarà la Magistratura che valutando caso per caso risolverà la questione offrendo una stampella ai parlamentari.

Quindi sarebbe indispensabile stilare una normativa che comprenda ” Il testamento Biologico”,  il suicidio assistito,la sospensione delle terapie,per intraprendere, su richiesta dei pazienti malati o chi per loro, a decidere su come porre fine alla propria sofferenza. Questo avviene da tempo in altri paesi che hanno leggi a sostegno dei malati, Olanda,Belgio Lussemburgo,i cittadini di questi paesi (altamente civili) hanno il consenso di poter assumere la sostanza letale in tutta legalità con costi inferiori o addirittura nulli. Nella clinica” Blu”, basta una pillola di potente narcotico il “Pentobarbital sodico”, in solo 3 minuti il malato si addormenta per non svegliarsi mai più.

E’ un fenomeno sociale altamente in crescita, dato che morire come vegetali, o essere più volte rianimati rende l’esistenza di chi soffre una cosa inaccettabile, perciò non ci si può nascondere o chiudere gli occhi per non vedere l’imbruttimento provocato del dolore, il Parlamento dovrà produrre una legge, con il dovere di ascoltare la volontà dei cittadini del proprio stato. Persino i ferventi cattolici stanno valutando favorevolmente una legislazione, e purtroppo chi si scontra con la sofferenza personale o delle persone che si amano, non può indossare un comodo paraocchi, perciò confidiamo in squarci di umanità che escano da nuovi protocolli a favore di chi soffre e della sua dignità.Chi è dolente non può sottostare a una decisione contraria alla propria volontà, lo vivrebbe come un atto criminale a suo danno. Fino ad ora, solo chi trova denaro, sostegno ed è trasportabile, può decidere del suo destino, dunque per molti può diventare una corsa contro il tempo, e il tempo non lo possiamo acquistare,donare o chiederlo in prestito. L’azione finale è quella di auto somministrarsi un farmaco, dunque un gesto semplice, per chi è realmente cosciente e deciso a farlo.