Italia-Ma dove sono finite le riforme di Renzi? La politica degli annunci che restano tali …

Il grande rottamatore, il giovane riformatore, il Blair italiano e così via… Da quando è a capo del governo Renzi viene etichettato nelle più varie maniere, ma in ogni caso come il (possibile?) salvatore della Patria. Per quello che riguarda il primo punto non si può dire che il suo disegno sia passato, a parte la demolizione di sindacati e sinistra Pd; ma se è stato severo con  i post comunisti e con la triplice sindacale, si può dire che non lo sia stato ugualmente con i vecchi democristiani ai quali ha permesso una gattopardesca azione di riposizionamento; e la sua disponibilità è sembrata eccessiva anche con il moderatismo destrorso degli Alfano e dei Verdini…  Dell’opera riformatrice, poi, si sono perse completamente le tracce: dove è finita per esempio la nuova legge sulle unioni civili, importante adeguamento, finora inevaso, alle normative europee? O ancora che fine hanno fatto lo ius soli, l’abolizione del reato di immigrazione  clandestina, i delicati temi della giustizia e della prescrizione? Le riforme renziane, quelle che lui stesso ha pubblicamente dichiarato indispensabili per far uscire il Paese dalla crisi restano al palo e l’ipotesi più benevola vuole che le suddette questioni vengano affrontate nel corso del 2016. Quindi le parole son ben lontane dall’essere seguite dai fatti: non sarebbe almeno il caso nel frattempo di sospendere la politica degli annunci e dell’ottimismo ad oltranza?

(pa.bo.)