Il rischio Corea del Nord e la smisurata ambizione di Kim Jong-Un

Ricorre oggi l’anniversario della nascita del fondatore della Corea del Nord, quello che ha fondato lo stato, quella linea costiera del subcontinente cinese, il nonno di Kim Jong-Un. Lui, il nipote leader della Repubblica popolare (Democratica si fa per dire), fasciato nell’abito nero da cerimonia, si accinge a partecipare alla grande parata e ai festeggiamenti relativi all’anniversario.  Il dittatore della terza generazione presiede a Pyongyangin dall’alto del palco di rappresentanza la maestosa sfilata, sfoderando tutta la sua spavalderia provocatoria, con l’intento di sganciare missili nel mar del Giappone per la commemorazione del nonno, promettendo contromisure terribili al mondo intero e a chiunque si opponga alla sua politica militare, ma soprattutto all’America. In fondo lui è il leader massimo e temibile. Alla parata hanno sfilato i soldati del suo esercito, migliaia di uomini impegnati in una marcia trionfale, tutti apparentemente come burattini uguali, sincronici nei movimenti e soprattutto nelle espressioni di circostanza, cioè una non espressione. A seguito della parata anzi inframmezzati tra i soldati, sfilavano i nuovi prototipi del missili intercontinentali (Kn 08/ kn14), che non sarebbero ancora stati testati, ma gli analisti li riterrebbero in grado di colpire al millesimo obiettivi militari americani. Questo paese ha armi sofisticate, in più carri armati, lanciarazzi,un missile progettato per essere sparato da sottomarini e un altro potente esemplare di combustibile solido a lunga gittata, mai stato in possesso di nessun esercito fino ad ora. Tra le armi in grado di nuocere fortemente al mondo intero in mano al dittatore coreano, (che possiede la famosa valigetta de tasti di invio) c’è appunto il “Musudan” quel missile che avrebbe la potenza per raggiungere le basi aeree statunitensi nell’isola dell’Oceano Pacifico: Guam. Donald Trump lancia fumi dal naso come un vecchio toro imbestialito,d alle sue portaerei i soldati americani ai cui generali ha lasciato carta bianca per un intervento militare sono pronti ad agire aprendo il conflitto al primo cerino acceso. Tutti sentiamo quel brivido di paura lungo la schiena, perchè quando le sorti del mondo sono in mano al testosterone di dittatori senza scrupoli, anzichè al governo della sostanza cerebrale dei politici, le briglie del del mondo sono in mano a chi è pronto a competere con una grossa prova di forza per i muscoli più sviluppati. Contromisure durissime avverte Pyongyangin, anche con test nucleari. La Cina per ora ascolta le ragioni dei contendenti con orecchie orientate verso tutti i fronti, ma si prepara a sbarrare le frontiere alle migliaia di coreani che tentassero di oltrepassare i confini in caso di guerra. Bergoglio durante la settimana Santa ,si presenta con uno sguardo rassegnato e sofferente alle celebrazioni della Pasqua, sa già quello che noi supponiamo possa accadere di qui a poco, lo possiamo intuire di riflesso perchè la storia è ciclica, e nessuno vuole imparare dall’esperienza.

Maria Grazia Vannini