La verità negata: ancora troppi dubbi ed incongruenze sulla morte di Mario Biondo

La spinosa e non risolta vicenda sulla morte di Mario Biondo, tutt’oggi incentra l’attenzione sul perché  un giovane bello, intelligente e con una brillante carriera da cameramen , si sarebbe dovuto uccidere?

Nel ricordo di una vita spezzata, questi i fatti: il 30 maggio 2013 Mario viene trovato morto nel suo appartamento di Madrid, dove viveva con la moglie, la conduttrice spagnola Raquel Sanchez Silva, sposata un anno prima in Sicilia in uno scenario da favola.

Ciò che viene riferito è che Mario si sarebbe suicidato…a fare la scoperta sarebbe stata la donna delle pulizie che alle ore 17 avrebbe trovato il giovane nel salone, appeso ad una mensola della libreria con attorno al collo una pashmina – foulard.

La vicenda viene frettolosomente chiusa dagli inquirenti spagnoli come “suicidio”

Ma si può veramente credere che quel corpo appoggiato come un pupazzo ad una libreria, con le gambe allungate e i piedi appoggiati sul pavimento, sia quello di un suicida? Cosa è successo a Mario?

La famiglia non ha mai creduto neanche per un istante che il proprio figlio abbia compiuto un simile gesto, e nel pieno diritto di conoscere la verità sulla misteriosa morte del loro Mario presentano un esposto-denuncia alla magistratura.

La Procura di Palermo ad ottobre 2013 apre un fascicolo per omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione, disponendo, che la salma di Mario venisse riesumata per una nuova autopsia, che, eseguita due mesi dopo, risulterà rivelatrice della “superficialità  e della pessima conduzione del primo esame autoptico condotto dal medico legale spagnolo”.

Così scriveva il Prof. Livio Milone nella sua relazione, ritenendo l’autopsia spagnola realizzata in modo pedestre e non valida ai fini medico legali.

Troppe omissioni e troppe incongruenze.

A dare concretezza all’ipotesi dell’omicidio è la visione delle foto, rilasciate solo di recente dalle autorità spagnole.

Come riferisce la madre di Mario << il 18 gennaio 2016 durante la seconda rogatoria internazionale , i magistrati italiani hanno acquisito direttamente dalla scientifica le foto del ritrovamento, sempre negate dal giudice spagnolo che ha chiuso il caso come suicidio…>>

Da quanto cristallizzato nelle foto, numerosi sono gli elementi che forniscono una lettura diversa della vicenda.

Decisivo è l’esame del perito fisico-balistico, il consulente di parte civile Maurizio Cusimano che ha messo sotto la lente le foto della scena per ricostruire la dinamica dei fatti; la sua  relazione presentata alla Procura di Palermo evidenzia  una serie di anomalie che vanno a demolire la ricostruzione iniziale fatta dalle autorità spagnole.

Leggiamo cosa dice Cusimano: << Le evidenze scientifiche, l’analisi della scena del crimine e quella della posizione del cadavere mi fanno ritenere che quello di Mario Biondo non sia stato un suicidio. Non si sarebbe mai potuto suicidare in quel modo. La causa della sua morte potrebbe essere quella del soffocamento, ma attenzione: non auto-inflitto>>.

L’illustre consulente, a sostegno della sua tesi, di cui fornisce dimostrazione scientifica attraverso “analisi accellerometriche e gravitazionali” condotte presso il laboratorio di Scienze Forensi, pone almeno tre elementi.

La strana posizione in cui è stato trovato Mario è un primo elemento che gli fa dare certezza che non si è suicidato :se Mario si fosse impiccato la libreria sarebbe crollata, ma questo non è successo; la pashmina non è compatibile con i segni trovati sul collo; di rilievo risultano essere alcune lesioni sospette sulle tempie, che sono state evidenziate con particolari strumenti di cui disponeva il perito.

Maggiori dettagli vengono forniti dalla famiglia di Mario; in particolare Pippo Biondo richiama  un passaggio fondamentale della relazione di Cusimano:<<Punto fermo di tutte le analisi  è la mancanza del perno bloccante a monte dell’origine delle forze. Infatti il nodo caratteristico dei cappi suicidari, nel caso in esame è situato molto in alto rispetto al collo. Questo è il dato fondamentale e più importante>>.

La madre Santina aggiunge:<<..mancando il punto fermo, ossia il nodo dietro la testa, una volta perso i sensi sarebbe scivolato a terra e quindi non si sarebbe potuto impiccare. Ci si può impiccare con i piedi per terra – si chiama impiccagione incompleta – ma la posizione che assume il corpo non è sicuramente quella in cui è stato trovato mio figlio>>.

Mario quindi sarebbe stato ucciso e poi ne sarebbe stato inscenato il suicidio.

In questa direzione continua ad indagare la Procura di Palermo a differenza di quella spagnola e la relazione del professore Cusimano svela verità che si vogliono nascondere.  Ma da chi?  E perché?

Perché la Spagna non collabora a stretto braccio con la magistratura Italiana?

Perché la vedova si oppone alla riapertura delle indagini?

Troppi ancora i ma e i perché….

Mario è morto da ormai quasi quattro anni ed il diritto di una famiglia a conoscere cosa sia realmente successo quella sera in quell’appartamento di Madrid sembra essere la trama della sceneggiatura di un giallo internazionale.

Carla Santoro