Esclusivo. Roberta Ragusa, nuove indagini sul marito e su mister X. Giallo vicino alla soluzione?

Tra i grandi misteri italiani recenti, la scomparsa dell’imprenditrice pisana Roberta Ragusa e’ tra quelli che più hanno turbato l’opinione pubblica. Alla vigilia dell’udienza del 18 novembre, loralegale.eu ha chiesto un aggiornamento sul caso a Fabrizio Peronaci, giornalista d’inchiesta del Corriere della sera, responsabile della cronaca nera e del coordinamento carta-web presso la sede di Roma, nonché titolare del Gruppo FB “Giornalismo investigativo”. La nuova pista della telefonata delle 11, la mattina dopo la sparizione della donna, era stata da noi anticipata la settimana scorsa e ripresa da varie testate ed emittenti nazionali.

——-

Giallo Ragusa, quando tutti aspettavano soltanto il pronunciamento del gip sul rinvio a giudizio per omicidio volontario del marito Antonio Logli, atteso per il prossimo 18 novembre, l’attenzione – a sorpresa – torna a spostarsi sulle mosse della Procura di Pisa. Che fine ha fatto la dolce Roberta dagli occhi blu, amorevole madre di due figli nel frattempo cresciuti? Chi la strappò alla sua vita – bella, brutta, entusiasmante, difficile, complicata, ma pur sempre vita – quella maledetta notte del 13 gennaio 2012? 

Nella fase conclusiva di un’inchiesta non sempre incisiva, soprattutto a causa del freno posto inizialmente, quando fu dato credito all’inverosimile ipotesi dell’allontanamento volontario, gli accertamenti procedono spediti. È infatti in pieno svolgimento un supplemento di indagini – scattato nelle ultime ore – mirato a verificare spostamenti e contatti telefonici di Logli la prima mattina dopo la scomparsa, quella del 14 gennaio. È come se – quasi cinque anni dopo – si sia avvertita l’esigenza di ricontrollare il range considerato cruciale per risolvere un caso criminale: gli accadimenti delle prime 24/48 ore dal fatto, quando indizi e prove pesano di più, in quanto “vergini”, incontaminate. 

Logli, quell’infausto sabato, effettuò un passo falso? E successivamente menti’? È quanto i pm titolari del caso stanno tentando di capire, con l’ausilio del comando provinciale dell’Arma, più che mai determinato a risolvere l’enigma. 

In particolare, stando alle ultime indiscrezioni, viene considerata decisiva una circostanza: la visita fatta da Logli accompagnato da un suo conoscente a casa di Loris Gozi, suo successivo accusatore, attorno alle 11.30. Lui, l’indagato, ha sempre negato di esserci andato, ma nei giorni scorsi (grazie alle novità emerse nel gruppo “Giornalismo investigativo” da me fondato) e’ balzato in primo piano un dettaglio a suo tempo sottovalutato, ma puntuale e verificabile: una telefonata, fatta dal marito di Roberta attorno alle 11 del 14 gennaio 2012, diretta all’utenza di un cellulare, localizzabile nel centro di Pisa. Con chi parlo’ Antonio? Forse lo stesso uomo – tra i quaranta e cinquant’anni, di sua massima fiducia – che pochi minuti dopo andrà con lui in auto da Gozi, portando con se’ una fotografia della moglie? E ancora: perché questo contatto è rimasto finora segreto, embedded? 

A tal fine la Procura – proprio sul filo di lana, a una settimana dall’udienza gip, che quasi certamente sarà aggiornata al prossimo anno – ha messo in programma nuovi atti d’indagine. Che il figlio maggiorenne di Roberta e Antonio dovesse essere ascoltato a Palazzo di giustizia già lo si sapeva. Ma sono stati previsti anche altri interrogatori. Almeno tre. Quello dello stesso Logli, forse mirato a chiarire qualche dubbio su quella tragica mattina, quello di un personaggio coperto dal massimo riserbo e quello di Gozi, chiamato nuovamente rispondere a un quesito molto semplice: riconobbe o no l’uomo che andò a trovarlo alle 11.30 del 14 gennaio? Agli atti dell’istruttoria una risposta già esiste. Risale a tre anni fa e fu negativa. Nel frattempo, però, venuti meno condizionamenti ambientali e/o pressioni psicologiche, il supertestimone potrebbe aver recuperato memoria e contorni di quel volto intravisto in macchina, appena giunto sotto casa sua in compagnia del sospettato numero uno.

Ciò è almeno quanto auspicano vivamente gli inquirenti: che il mister X testimone dell’incontro Logli-Gozi venga finalmente alla luce. Il giallo, se così accadesse, non sarebbe all’ennesima svolta, ma ancora più avanti, vicinissimo all’esito più virtuoso: la soluzione. Esattamente ciò che sperano i tanti che in Italia, nell’ultimo lustro, hanno preso a voler bene a Roberta, nella fiduciosa attesa di verità e giustizia.

Fabrizio Peronaci