Economia-Reddito Minimo. Boeri prova ad innovare, ma tutti fanno quadrato contro di lui. La proposta che preoccupa governo e sindacati

(foto Ansa)

Non c’è niente da fare, seppure tutti, a destra e a manca, si professino riformisti, rinnovatori, sostenitori del cambiamento, appena nel nostro Paese c’è qualcuno che parli seriamente di innovazione, mettendo a rischio l’equilibrio dei privilegi, tutti fanno quadrato contro di lui. E’ successo al Presidente dell’Inps Tito Boeri che deve essersi reso conto che il problema della disoccupazione in Italia è serio davvero ed è tanto più drammatico quanto sale l’eta del lavoratore a riposo forzato: Boeri ha quindi proposto, soprattutto tenendo conto della situazione drammatica della economia meridionale, un salario minimo per gli over 55, un contratto unico a tempo indeterminato a tutele progressive per ridurre il precariato e risolvere il dualismo tipico del mercato del lavoro italiano, perorando inoltre la causa del diritto automatico e uniforme alle prestazioni sociali, come già avviene ormai pressocchè in tutti i paesi d’Europa. Per trovare le risorse necessarie a finanziare quanto suddetto, poi, Boeri  ha parlato di superare la legge Fornero e di ricalcolare col sistema contributivo le pensioni più alte (a 5000 euro lordi) e il congelamento di quelle medio alte (dai 3500 ai 5000 euro lordi): la proposta prevedeva anche la possibilità di un’uscita flessibile dal lavoro, l’eliminazione dei vantaggi consentiti dai distacchi sindacali e il ricalcolo dei vitalizi dei politici. Le di idee di Boeri sembrano ben lontane dall’essere prive di buon senso ed equilibrate, i suoi sono suggerimenti di un tecnico preparato ed esperto che forse continua ad avere a cuore le sorti della nazione. Eppure, nonostante l’economista non appaia un rivoluzionario sovversivo privo dei lumi della ragione, la sua proposta è stata bocciata da tutti: dal governo (“le pensioni non si toccano”), dall’opposizione  e persino dalla Cgil che ha parlato addirittura di un Boeri “ossessionato dal ricalcolo” forse anche perchè preoccupata dalla perdita di alcuni ormai radicati vantaggi sindacali. Strani gli italiani, preferiscono restare uguali a se stessa, rinchiusi nei loro microcosmi sempre ad un passo dal baratro,  piuttosto che ritrovare un senso ed un’ appartenenza comune e divenire dei moderni cittadini  europei.