E’ scoppiata davvero la pace nel Pd viterbese? Solo tregua armata, vi spieghiamo perchè …

Oggi “Il Messaggero” nell’edizione locale pubblica un’ intervista al capogruppo del Pd Quintarelli, nella quale lo stesso afferma che la crisi del partito, almeno a livello comunale, è finita, non ci sono più tensioni interne  e quindi l’amministrazione Michelini potrà andare avanti fino a fine mandato. Che ci fosse un tentativo di calmare le acque ve lo avevamo anticipato le scorse settimane, ricollegandolo chiaramente alla pace armata scoppiata tra Fioroni e Panunzi in seguito ad un eccesso di belligeranza reciproca che stava nuocendo a quanto pare ad entrambi. Non è che quindi il pd ha trovato una nuova chiave di volta per rilanciare la sua azione di governo cittadina, è solo che i “padroni del consenso” hanno deciso che è meglio navigare a vista, senza anticipare troppo le temutissime elezioni. Speriamo di sbagliarci, che da qui rinasca un progetto di rivalutazione della città che possa essere utile a tutti, ma abbiamo seri dubbi in proposito: non vediamo tra i democrats personalità politiche in grado di imporsi e di cambiare ritmo: piuttosto ci capita puntualmente di dover registrare l’apatia, la mancanza di coraggio tra i rappresentanti del partito, tranne rari esempi di coerenza e di indipendenza di pensiero, isolati tra l’altro. Temiamo quindi che la qualità di questa amministrazione Michelini sia insufficiente a tentare un’impresa di recupero consensi; notiamo conflitti di interesse annosi e  fastidiosi ancora lontani dall’essere risolti, familismi appurati ancora lì in bella evidenza: tutto lascia presagire la solita auto che viaggia col freno a mano inserito appena si tratta di cercare una svolta o un cambio di direzione; un partito senza energia ed entusiasmo che continua ad essere oppresso dalle correnti e dalla ormai nota diarchia. Solo Michelini potrebbe pretendere di mettere in riga tutti e di ridare un senso alla coalizione: ma lo sappiamo tutti, sant’uomo, che si chiama Leonardo e non Riccardo Cuor di Leone…

Josè Maria Del Prior