David Rossi, le tante incongruenze di un caso di suicidio molto dubbio

Sono passati in fretta questi quattro anni dalla morte di David Rossi, era il 6 marzo 2013, quando l’ex capo delle comunicazioni di Mps morì, si dice,  suicida. Il caso è avviato verso l’archiviazione definitiva, anche se i conti su quel fattaccio terribile non tornano, la famiglia avrebbe il diritto di conoscere la verità. Rossi perse la vita precipitando dalla finestra del suo ufficio di Monte Dei Paschi Di Siena, in circostanze alquanto dubbie e mai del tutto chiarite. Il verdetto dell’ultima perizia della procura  lo definisce un”probabile suicidio”, non “certamente fu suicidio”, così  da poter fugare anche il minimo sospetto che si potesse trattare d’altro. Esistono punti oscuri mai chiariti, pertanto il giallo e le ricerche chiarificatrici restano in essere. Si tratta di un caso molto complesso, la prima inchiesta fu archiviata sommariamente anche se diversi elementi su quella morte definita “suicidio” non tornavano già all’epoca dei fatti. Il corpo di Rossi,  alla riapertura di un nuovo fascicolo di inchiesta, è stato riesumato e sono state riscontrate alcune lesioni assolutamente incompatibili con una caduta dall’alto. Nella prima archiviazione si sosteneva una tesi che scientificamente era inaccettabile, trascurando nel momento dell’evento quegli approfondimenti che passato troppo tempo dal fatto sono andati perduti come prove, che avrebbero potuto determinare un verdetto finale diverso da quello sostenuto. Un altro scenario tra i vari misteri di questa morte sospetta, riguarda il traffico telefonico dei diversi cellulari in suo possesso, per la precisione due e addirittura rispondenti allo stesso numero. Prima di morire Rossi compose un numero per telefonare a un utente misterioso e ricevette una telefonata da un numero sconosciuto, l’inchiesta non è riuscita a risalire ad un mittente, a causa di alcune sospette e non rintracciabili tracce del traffico telefonico della sera della morte, i tabulati in quel frangente temporale  rimasero oscuri. Dopo il volo dalla finestra con conseguente morte, la figlia Carolina lo chiamò in ufficio alle 20.16 ad uno dei due telefoni, la chiamata risulta dai tabulati, qualcuno da quell’ufficio rispose, ma riattaccò immediatamente.

Di li a poco dal telefono di Rossi partì  una seconda dubbia telefonata verso un numero mai identificato, rimasto tutt’ora sconosciuto, questo mentre lui era già cadavere al suolo e si presume da diverso tempo. Fu fatto un nuovo sopralluogo sulla scena del crimine tre anni dopo l’evento, nel 2016, ma in quell’ ufficio ormai non poteva essere trovata più’ alcuna prova ,dato che tutto l’ambiente era stato contaminato, nessuna traccia di Dna estranea a quella di Rossi,tracce che avrebbero potuto fornire indizi certi all’indagine, e non fu trovato e identificato nessun reperto biologico di quel periodo. All’epoca dei fatti furono esaminati fazzoletti sporchi di sangue trovati nell’ufficio, vennero sequestrati, analizzati e probabilmente distrutti, ora quei reperti non esistono più e non si sa per colpa di chi.

Si può affermare che molto della scena di quel crimine sia andata perduta e molte altre prove distrutte. Si aggiungono le ferite analizzate dai medici legali sul corpo, che dall’ultima perizia effettuata sarebbero incompatibili con la caduta. Esiste un video di quella morte, e quel filmato va a sostegno che le ferite frontali non potevano essere provocate dall’impatto della caduta,ma sarebbero state antecedenti alla morte, David cadde sulla schiena, perciò le lesioni frontali accertate, erano sicuramente precedenti alla caduta. Molte di queste prove furono documentate,ma le indagini hanno subito una battuta di arresto,o meglio non son proseguite nella maniera adeguata perchè? Un esame istologico immediato avrebbe chiarito l’origine delle ferite, oggi dopo i vari lavaggi del corpo tutto è irrecuperabile e soprattutto non repertabile come prova a discapito del suicidio. Neppure gli abiti che indossava all’epoca furono sequestrati e analizzati, perciò si è trattato di un’indagine condotta con i piedi, si potrebbe sostenere.

Un altro aspetto discontinuo al suicidio è rappresentato dall’orologio da polso che il manager portava. Rossi cadde in quel vicolo in modo obliquo,l’orologio era nel polso sinistro,ma fu trovato a un metro e mezzo di distanza dal corpo dalla parte destra,in una posizione poco compatibile,dal punto di vista dinamico, nella caduta. A tutto questo si può aggiungere che la moglie di Rossi ha dichiarato che il marito temeva qualcuno e ne aveva paura. Non gli inquirenti ma una psicologa forense avrebbe escluso categoricamente il suicidio,sostenendo che questo atto contro se stessi avviene per uno stato depressivo,per induzione o per impeto, Rossi non era malato, non aveva assunto droghe o alcoolici e non aveva subito traumi dovuti a cattive notizie in grado di alterare il suo stato emotivo. Era solo preoccupato per l’inchiesta su Mps, ma aveva progetti a lungo termine,aveva appuntamenti confermati per i giorni successivi,e sarebbe la sera stessa, tornato a casa per cenare con i suoi familiari. Tutto a riprova che il suicidio non era compreso nei suoi piani. Grandi incongruenze e molti aspetti oscuri avvolgono questa vicenda, ma tutti decisamente riconducibili a una persona che aveva voglia di vivere, non di morire. Sarebbe doveroso chiarire le circostanze, nulla è peggiore del dubbio in questi casi. Se l’inchiesta avrà un futuro è difficile saperlo, ma la sottrazione di verità è paragonabile a un crimine, la vita di una persona ha un valore non scambiabile con dei presupposti, l’inchiesta dovrebbe proseguire. Mps, sempre nella bufera dei mercati, sostenuta e rifinanziata con il sostegno pubblico, mai con chiarezza e mai con la certezza definitiva del risanamento, salvata con un prelievo forzoso dalle tasche dai comuni cittadini, e non da chi ha creato voragini finanziarie con gravose colpe mai accertate e soprattutto mai punite.David Rossi sapeva, temeva, o non poteva ostacolare il crack finanziario? Forse non conosceremo mai di cosa sia morto veramente.

Maria Grazia Vannini