Cronache. Un’arma giocattolo semina il panico, ma non è un film comico… Il papà premuroso che ha bloccato Termini e i monitoraggi di Alfano…

Quando un uomo col fucile attraversa la stazione Termini a Roma cosa succede? Niente. Un tale ieri è stato denunciato per procurato allarme dopo aver attraversato mezza Roma con un fucile sotto braccio. Per fortuna di tutti era solo un’arma giocattolo, ma senza nemmeno fare “Bang” con la bocca ha seminato il panico nella stazione ferroviaria più affollata d’Italia.

Era salito sulla metro a piazza Bologna, sulla linea che ferma al Policlinico ed a Castro Pretorio, a due passi dalla città universitaria, poi è sceso a Termini. Si badi che stiamo parlando di stazioni metro centrali e frequentate ogni giorno da migliaia di persone. Nessuno ha dato l’allarme. Solo una signora spaventata ha telefonato alle forze dell’ordine.

Intanto l’uomo ha attraversato indisturbato i controlli di sicurezza, è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza ed è salito sul treno regionale per Anagni. Infine ha preso una corriera per Fiuggi.

Ha percorso di circa 70 chilometri ignaro del panico che si stava lasciando alle spalle. E mentre lui tranquillo attraversava la Ciociaria, la stazione Termini veniva evacuata, i treni venivano soppressi o subivano spaventosi ritardi. Come il protagonista di un assurdo film comico non s’era accorto di niente. Solo giunto a destinazione, dopo aver consegnato il fucile giocattolo al figlio di 8 anni si è reso conto del putiferio che aveva scatenato.

Tutto è bene quel che finisce bene potremmo concludere citando Shakespeare ma l’episodio è invece molto inquietante. Cosa sarebbe successo se il protagonista della nostra storia non fosse stato un padre attento (e molto sprovveduto), ma un terrorista vero? Avrebbe davvero potuto attraversare indisturbato luoghi affollati e tanto sensibili?

Infuria la polemica politica e, come al solito, comincia il teatrino della politica. Il governo minimizza: Bubbico parla per Alfano e rassicura. Tutto sotto controllo. Stiamo monitorando.

Le opposizioni invece colgono l’occasione per dimostrare l’inadeguatezza del ministero dell’Interno e dell’apparato di sicurezza. Alfano rassicura,  Alfano tranquillizza, come una camomilla ben setacciata. Ci sono dei foreing fighters in Italia? Tranquilli, stiamo monitorando. Non si riesce a controllare l’identità di chi sbarca sulle nostre coste? Tranquilli, Alfano monitora.

E allora di che ci preoccupiamo? E mentre il padre, protagonista di questa assurda storia interrogato dai carabinieri, si starà chiedendo cosa mai gli sia venuto in mente di regalare armi giocattolo al figlio noi ci chiediamo se l’apparato di sicurezza sia veramente efficace, se chi vi è preposto e soprattutto lo dirige dalla poltrona più alta adeguato al compito che deve svolgere.

E in questo momento i nostri ministri sono in riunione con Renzi. Di che ci preoccupiamo? Monitorano.

Gianvittorio Musante