Calcio. Europa League. Bicchieri mezzi pieni per lo spettacolo che verrà… Passa solo la Lazio, eliminate Napoli e Fiorentina

E’ uno di quei casi in cui la metafora del bicchiere – mezzo pieno o mezzo vuoto – si adatta alla perfezione ai sostenitori della Fiorentina e del Napoli, squadre entrambe escluse dalla Europa League. La prima per manifesta inferiorità nei confronti del coriaceo Tottenham, la seconda messa alla porta del torneo dagli effetti di quel sortilegio che sembra perseguitarla dalla sfortunata partita con la Juventus. Mi soffermo sulla squadra di Maurizio Sarri in quanto – per posizione di classifica e per numeri che la accreditano – è la realtà calcistica che in questo momento maggiormente si presta a diventare un “caso”. E ciò non per manifesti demeriti. Quattro gol maligni subiti in quattro partite, tre dei quali fortuiti (con la Juventus, il Milan e con Villareral ieri sera) scaturiti da sfortunate deviazioni, da un tiro cross che si è traformato in gol ad insaputa dell’autore (ieri sera contro gli spagnoli) e da un originario lapsus arbitrale (contro il Milan). Gol incassati in occasione dei quali è difficile individuare responsabilità da parte di questo o di quell’altro difensore azzurro. Dalla difesa all’attacco. Soltanto due gol realizzati nelle ultime quattro partite dopo le vendemmiate a cui gli uomini di Sarri avevano abituato i propri tifosi. E’ un “caso”? Che succede? Succede che le ultime avversarie – Juventus, MIlan e Villareal – hanno messo in mostra fior di difese imbottite con giocatori coriacei che hanno eretto muri difficili da sfondare. Retroguardie di fronte alle quali i fantasiosi, ma leggeri Insigne e Mertens, l’elegante quanto educato Higuain e il fuciliere Gabbiadini hanno incontrato indubbie difficoltà. Di fronte a difese così bene organizzate spunta un rimpianto: sarebbe tornato utile e prezioso al Napoli quell’incautamente ceduto Zapata, bulldozer dell’area di rigore autore di sette gol l’anno scorso con la maglia azzurra. Uno sfondatore dalla devastante forza fisica che – seppure in maniera “primitiva” – riesce a mettere in rete il pallone con la testa e con i piedi. Detto ciò, è evidente che non esista un “caso” Napoli, è soltanto una questione “astrale” per non dire altro e per non scivolare nella scurrilità. Poco da dire sulla legnata subita dalla Fiorentina contro il Tottenham. La mazzata era da mettere nel conto e il campo ha confermato il netto divario tra le contendenti. La Lazio, unica superstite italiana del torneo, ha archiviato agevolmente la pratica con i turchi del Galatasaray. Tre gol che restituiscono il sorriso ad un ambiente depresso. Ora non resta che sperare in un sorteggio favorevole per continuare il sogno di fine stagione. Infine non resta che vedere cosa farà la Juve a Monaco contro il Bayern nel ritorno di Champins League. Compito improbo ma non impossibile. Chiudo tornando alla metafora del bicchiere con cui ho aperto la riflessione. Per le escluse e per il campionato il bicchiere è mezzo pieno. Già perché lontane da distrazioni e da suggestioni continentali – cercano di consolarsi i tifosi – Napoli e Fiorentina potranno concentrarsi sul massimo torneo nazionale e dar vita ad un finale di stagione al fulmicotone con tanto di spettacolo assicurato. Almeno si spera… E ciò soprattutto se a Napoli e Fiorentina andrà ad aggiungersi anche la Juve del dopo Bayern….

Marino Marquardt 

Foto in alto: Insigne si dispera dopo l’eliminazione del Napoli