Bella Italia. Mantova capitale della cultura? E Viterbo? Scusate, stavamo scherzando …

Il tanto atteso titolo di “città italiana della cultura” va a Mantova, lo stillicidio per le altre candidate, tra le quali Ercolano, Terni ed Aquilea si è per questa volta concluso: le motivazioni della scelta saranno poi rese note dettagliatamente. A noi, dopo aver letto della cosa, pardon, è venuto subito in mente il periodo felice di inizio anno in cui Viterbo avanzava la propria candidatura. Una decisione di Palazzo che non tutti compresero in città, anche perchè, a parte tutto, la città dei Papi già a quei tempi era completamente sprovvista di spazi ricreativi, cinema, teatro, etc.

Un progetto che calò improvviso dall’alto che conteneva in sè lo slogan “terra del dialogo cammino della bellezza”, paradossale: quando mai si è dialogato seriamente a Viterbo tra istituzioni, cittadini e operatori culturali? Quando mai i cittadini sono stati coinvolti in progetti che potessero sentire propri? E soprattutto che cosa si è fatto in questi anni per far sì che Viterbo recuperasse la bellezza perduta? Nulla o poco più, di qui lo scetticismo a sentir parlare appunto di “dialogo e di bellezza”, di vedere presentare frettolosamente una proposta che già dalla sua intitolazione non poteva essere credibile. Ricordo l’entusiasmo di tanti, il ragionamento di pochi, la boria, la presunzione,  l’arroganza di chi vedeva davanti a sè aprirsi le porte del Paradiso immeritatamente. I fondi, gli articoli, che non aggiungevano nulla ad un atroce campanilismo. Sapete tutti come andò a finire, tra la disperazione di tante grandi  menti e genii dell’ultima ora che si videro privati del loro sogno di ridicola grandezza. Come dire che uomini di cultura e progettisti non ci si improvvisa, e le protezioni del Palazzo possono non bastare a volte, anche se forti. Di quella operazione fallimentare e odiosa a tutt’oggi sarebbe giusto che qualcuno ci facesse sapere di più: perchè nacque sotterranea e fulminea? Quali sarebbero dovuti essere i beneficiati e quali gli accordi presi? Qualcuno magari un giorno ci spiegherà cosa nascondesse una delle operazioni più dubbie e mediocri del sempre meno meritocratico e clientelare sistema Viterbo.

(pa.bo.)