Anomalie viterbesi. Nel pd nessuna opposizione alle riforme, un blocco compatto per il SI…. Come difendersi dal “renzismo” e dal “renzismo rosso” made in Tuscia

Il “renzismo rosso” è di gran moda a Viterbo, conta fra i suoi sostenitori gran parte degli ex ds confluiti nel Pd, tra cui Mazzoli, Egidi, Mazzola, Panunzi, i primi due molto vicini al ministro Orlando che veglierà sul rinnovo delle loro cariche.

Mazzoli soprattutto in passato è stato a lungo oppositore del sindaco di Firenze, in quanto bersaniano della prima ora, non si sa bene cosa poi lo abbia folgorato sulla via di Rignano, probabilmente l’avvicinarsi delle prossime politiche e lo stipendio parlamentare da riconquistare: e così il “dalemiano Ale da Frosinone”, messo in riga dall'”Orlando borioso”, è ora tutto d’un sentimento con la politica di governo. Dichiarazioni sconcertanti per un ex pci-pds.ds le avevamo già ascoltate in occasione del varo della legge che qualcuno ha voluto chiamare la “buona scuola”, le abbiamo riascoltate in occasione dell’appoggio ai referendum di ottobre. Dimentico di quanto gli appartenessero (in quanto famiglia politica) i padri costituenti subito si è sperticato in lodi anche il segretario del pd Egidi nei confronti delle nuove riforme, come fossero  acqua benedetta. E tutti i democrats viterbesi sono unilateralmente schierati per il Si al prossimo referendum, tutti riciclati renziani di stretta osservanza, praticamente inesistente anche la cosiddetta sinistra dem (solo la Mongiardo appare coprire quell’area, e le sue uscite pubbliche lo confermano), mentre Sposetti non si esprime, ma chissà se vede di buon occhio la rapsodica conversione dei suoi  maggiori pupilli… Fatto sta che al referendum a Viterbo il pd rischia di arrivare compatto senza la benchè minima opposizione interna: ragione in più per studiarsi bene tutti la costituzione esistente e le modifiche proposte prima di andare a votare, per non finire vittime della campagna demagogica dei “renzisti” e dei “renzisti rossi”, voltagabbana dell’ultima ora, fedeli alla linea del “fare politica è sempre meglio di lavorare”.

 Lallo Perfidia 

Nella foto di tusciatimes Mazzoli ed Egidi, fedelissimi  del ministro della Giustizia Orlando e sostenitori del Si al referendum