Anomalie viterbesi. “Tutta mia la città a Natale …” cantano quelli di “Caffeina” e la giunta MicheIini approva e delibera senza bandi. Eccesso di potere? Illecito amministrativo?

A Viterbo ormai può succedere di tutto, anche che una associazione o fondazione che sia prenoti quasi tutte le piazze e le vie contigue del centro storico, avochi a sè il diritto di organizzare il prossimo natale cittadino 1 anno prima del tempo e che la giunta comunale approvi il suo progetto con una delibera ben 10 mesi prima. Inaudito, ma a Viterbo ogni cosa è possibile; anche che la rassegna divenga “Caffeina Christmas Village”, un villaggio per bambini dove i punti di incontro si chiamino “La casa di Babbo Natale”, “Il Teatro Incantato”, “La Fabbrica del Cioccolato”, “La Fabbrica dei Giocattoli” etc e dove darsi appuntamento dal 18 novembre al 15 gennaio dell’anno dopo. E anche facile che contemporaneamente un palazzo prestigioso come quello degli Alessandri venga “regalato” alla stessa organizzazione di cui sopra per 67 giorni, come già scritto ieri, per i suoi eventi. Tutto questo senza che il Comune abbia bandito alcun concorso per le prossime festività natalizie, senza che nulla sia stato annunciato pubblicamente. E’ lecito tutto ciò, per due mesi consegnare le chiavi della città ad un “privato”, non si sa in base a quale criterio di scelta o di programmazione culturale o “favolistica”?  A noi sembra che questa amministrazione stia superando il segno e non stia mostrando alcun rispetto nei confronti dei suoi cittadini, consentendo ad una associazione o fondazione che sia di mettere completamente le mani sul territorio. I  “luoghi” concessi si chiamano “Piazza San Lorenzo”, Via San Lorenzo, Piazza della Morte, Piazza S.Pellegrino, Piazza San Carluccio, Piazza San Pellegrino, etc, il cuore turistico di Viterbo insomma, con i relativi spazi di suolo pubblico che diventeranno tante casette di legno ( una era poca evidentemente, quella dello scorso anno..) adibite alla vendita ed il cui subaffitto ipotizziamo vada richiesto agli organizzatori di quella che più che una rassegna sembra essere una occupazione cittadina. Come è possibile che venga deliberato un simile affronto al pluralismo  culturale cittadino? E’ possibile che nessuno intervenga per un episodio così, per un eccesso di potere tanto evidente? Si configureranno i presupposti in questo caso dell’illecito amministrativo? Certo Viterbo ha un immenso bisogno di tornare alla normalità e di riprendere ad essere una città per tutti.

(pa.bo.)