30 anni della Rete Biblioteche Ravenna. “Profumo di solarità”. Incontro” con Clara Sanchez

By L'Ora Legale · On 26 ottobre 2016

E’ stata l’ospite attesissima l’altro giorno al teatro Rasi di Ravenna, in occasione del compleanno dei 30 anni della “Rete delle biblioteche della Romagna”, tra le quali è annoverata con migliaia di testi interscambiabili anche S.Marino. Clara Sànchez, per la seconda volta in città, oltre che madrina dell’evento, ha presentato Il suo nuovo libro, uscito nella scorsa primavera, “Lo stupore di una notte di luce”. Dopo essere stata ai vertici delle classifiche di vendita per 5 anni consecutivi, con quel fenomeno editoriale che è stato “il profumo delle foglie di limone”, ha deciso sei anni più tardi, di riaprire quella vicenda, conservando l’argomento mai concluso, sempre drammaticamente attuale e brutale dei nazisti, ispezionando in profondità i loro crimini, e le loro personalità mai arrese, dinanzi alla lucida freddezza delle loro coscienze malate, durante le esecuzioni da loro perpetrate negli anni dell’Olocausto. Loro erano gli artefici e i maggiori interpreti dei massacri della seconda guerra mondiale.

Sanchèz ha riaperto quel caso, che nella vita reale l’ha portata a subire insulti, minacce e lettere di protesta per aver risvegliato quel “cane feroce” che riposava distanziandosi beatamente dal male compiuto, nel paradiso della Costa Spagnola. Si è prodigata per allestire la continuazione di quegli episodi, che la storia stessa non dovrà mai dimenticare anche se in forma romanzata. I suoi personaggi sono cambiati, sono cresciuti nelle loro esperienze di vita- La giovanissima Sandra è madre, e Clara la descrive facendole provare tutte le gioie ma anche i pericoli che una ogni donna affronta nell’atto di crescere un figlio, le stesse che ha provato la scrittrice, trasferendole alla sua creatura letteraria, appunto Sandra. Ogni madre deve disciplinare gli eventi ,contrastarli o seguirli per indole, determinando e scandendo quelli che le appartengono per esperienza nei confronti della vita, o delineati dall’istinto di cui una mamma è provvida. Sacrificio, amore, ansia e protezione, dolore e sofferenza, che solo le donne sono in grado di provare.

Il vecchio Juliàn ha aggiunto storia alla storia, gli anni sono trascorsi anche per lui e per la sua saggezza, che si avvita inevitabilmente alla trama di questo nuovo romanzo. L’infanzia di Clara è connotata dai molti viaggi, compiuti al seguito della famiglia, per gli spostamenti dovuti al lavoro del padre, ma quelli maggiori sono stati creati della sua fantasia e riportati in vicende e personaggi che ormai sono identificabili e tratteggiati nelle pagine dei libri che ha scritto. Le è stato chiesto come e quando, abbia deciso la professione che avrebbe intrapreso, ha spiegato che la sua, è sempre stata una famiglia strana e complicata,ma probabilmente, nè più nè meno di tante altre. Fu affidata ad una baby sitter all’età di cinque-sei anni, si trattava di una donna non vedente, perciò era Clara a guidarla, portandola per mano, raccontandole tutto ciò che vedeva e anche ciò che inventava all’istante, come ad esempio, la neve sulle montagne in piena estate.

Fin da piccola capì che scrivere storie sarebbe stata la sua vocazione e maggiormente la sua professione futura. C’è riuscita appieno, ha vinto premi letterari importantissimi, quelli che fanno di lei oggi il fenomeno letterario narrativo di eccellenza nel panorama mondiale. Il suo libro più importante, quello che l’ha imposta come autrice da un milione di copie vendute: “Il profumo delle foglie di limone”, è stato adottato come testo scolastico per la profondità degli argomenti trattati; lei è l’autrice spagnola più’ amata in Italia e ha conquistato il plauso dei più autorevoli organi di stampa. Ha un carattere allegro, solare, è una gioia parlare con lei perchè coglie l’essenza dell’interlocutore in pochi secondi di conversazione. Spero di rivederla, nel frattempo leggerò il suo ultimo lavoro, sul quale ha apposto una dedica per me.” Muchas gracìas Grazia, por ser tau luminosa. Un “beso”, certissima che, come i precedenti, mi terrà incollata alle pagine fino all’ultima riga.

Maria Grazia Vannini