Viterbo. Quel pasticciaccio brutto dei Moderati e Riformisti. La sinistra Pd lascia Michelini al suo destino… lo farà anche Fioroni?

Mettere su un’ associazione-movimento politico dal titolo vago, generico e ruffiano come  Moderati e riformisti non ci è sembrata da subito una buona idea: chiunque avrebbe potuto immaginare i danni che avrebbe recato alla compattezza di un partito già spaccato come il Pd, di cui Fioroni comunque, continua ad essere un esponente di primo piano. Perciò non si riesce a capire perchè l’onorevole di Pianoscarano stavolta abbia tirato la corda tanto: vuole preparare da subito un movimento-lista neo-centrista che guardi al centrodestra in disfacimento candidandosi magari a sindaco alle prossime elezioni? Oppure cerca di giocare d’anticipo organizzando una corrente autonoma forte e strutturata che costringa Renzi a ricandidarlo in Parlamento e a farlo entrare di diritto nei nuovi soci costituenti dell’ormai celebre Partito della Nazione? Difficile capire cosa abbia in testa un politico spregiudicato e navigato come Fioroni in questo momento: certo con il battesimo di Moderati e Riformisti ha compiuto molto probabilmente una mossa falsa e poco opportuna, raccogliendo troppi riciclati in un colpo solo, e affossando forse definitivamente l’amministrazione Michelini: la risposta della sinistra interna alla coalizione è stata infatti alla fine adirata, netta e precisa stavolta e ha consegnato agli archivi lo stanco navigare a vista di Michelini. I colpi di accelerazione autoritaria che hanno offerto all’azione di governo della città i vetero-centristi (anche se di nuovo conio) del Pd ha alienato loro molte simpatie ed anche il patto politico con Rossi, Oltre le mura  e tutto quel che resta della fu Balena Bianca viterbese non ha sortito gli effetti desiderati: ognuno ne ha approfittato solo per questioni personali. Ed il progetto fioroniano in tal modo è apparso da subito arrogante e troppo carico di personalistiche ambizioni: una vera e propria bomba lanciata contro il dibattito all’interno della coalizione di centrosinistra. Troppo per non reagire e la risposta c’è stata e per una volta sicura, non timida: ora bisognerà vedere quali sviluppi prenderà la situazione nelle prossime ore e quale sarà la risposta di Fioroni, perchè certo non fa testo la minaccia di espulsione evocata dal segretario comunale Calcagnini, parsa una levata di scudi affannosa e sinceramente inutile. Bisognerà fare attenzione anche  a valutare  l’antifioronismo rinato in città in queste ore e cavalcato anche da operatori dell’informazione che di solito fanno di un tiro al cerchio ed uno alla botte la loro linea editoriale: potrebbe bastare un rilancio politico fioroniano immediato a ricondurre a più miti pretese in molti forse, chissà… Certo è che la città in ogni caso ha bisogno di ripartire e quindi di votare nuovamente al più presto, su questo non c’è dubbio… è innegabile e si sposa davvero a perfezione con l’interesse generale come null’altro …

Pasquale Bottone