Visti al cinema. “The Idol”, la vera storia del cantante palestinese Mohammed Assaf

Col termine Striscia di Gaza si indica il territorio Palestinese confinante con Israele e Egitto nei pressi della capitale: Gaza. La Striscia di Gaza guarda il Mar Mediterraneo, Egitto e Israele hanno chiuso in gran parte le loro frontiere con muri di cemento e filo spinato, non si entra e non si esce se non con forti motivazioni o con il sostegno di chi conta. “The Idol” è il film ispirato all’incredibile storia vera di Mohammed Assaf, il cantante palestinese vincitore del talent show: “Arab Idol”, diventato celebre a livello internazionale. La regia è di Hany Abu-Assad, anch’egli palestinese, autore qualche anno fa di” Paradise Now”, Golden Globe 2006 come miglior film straniero. E’ la tenerissima e commovente storia di quattro ragazzini che vivono e crescono tra le macerie di una terra martoriata, respirando la devastazione e i limiti che da questo ne derivano. Le case sono distrutte, le strade impraticabili, i pochi muri rimasti in piedi crivellati di colpi di mortaio, ciò non impedisce loro di far crescere il loro sogno, in mezzo alla polvere e alla violenza questo progetto si insedia e si sviluppa, per diventare la gloria di un intero popolo. E’ quello che è successo veramente a Gaza due anni fa, quando uno dei suoi” figli”, Mohammad Assaf, ha partecipato appunto al talent: “Arab Idol” vincendolo. Nella terra dell’embargo, come ho già detto è vietato uscire e chi esce necessita di visti severissimi per poter rientrare, a lui è successo veramente .Eppure le utopie occorre prima sognarle poi viverle, si radicano nell’anima e nel corpo di chi le immagina senza limiti di tempo e di spazio, e se sono tenaci hanno ancora più valore perchè si nutrono di sacrifici e privazioni e incoraggiano chi lotta di poterle raggiungere. Questa è la storia di un riscatto senza spargimenti di sangue, di una affermazione personale che diventa motivo di orgoglio per un intero popolo.Tutto ciò avviene attraverso l’arte del canto.Un poeta libanese il grande Khalil Gibran ha scritto:” Il segreto del canto risiede tra la vibrazione della voce di chi canta e il battito del cuore di chi ascolta”. Nel caso di questa vicenda quella vibrazione è diventata potente al punto da scuotere il cuore di un intero popolo.Cantare è la cosa più facile del mondo, lo facciamo più o meno tutti, basta non avere un pubblico che ascolta. Cantare fa bene al cuore e all’equilibrio psichico. Urlare ancora di più a volte, ma per farlo diventare una professione bisogna possedere una dote straordinaria. Ognuno di noi in fondo è un ipotetico cantante, diamo spazio a quella cosa che ci vive dentro, perchè è sana e liberatoria. Cantiamo sempre soprattutto per accompagnare i nostri sogni. Non ricordo chi dicesse :”Chi canta prega due volte”…e che sia un canto sacro o profano, non ha alcuna importanza, il valore sta nel crederlo sempre..