Il terrorismo ha le maglie larghe: i sospetti indagati in Emilia Romagna

Il giornalista e scrittore Magdi Allam, ha iniziato la sua carriera occupandosi a fondo di tematiche legate ai rapporti tra Oriente ed Occidente, essendo un profondo conoscitore del mondo islamico da cui proviene per nascita. Ha optato in seguito di aderire alla religione cristiana facendosi battezzare. Ha sempre prestato molta attenzione alla politica internazionale, scrivendo articoli per testate importanti e ricevendo incarichi e qualifiche di tutto rispetto. Le sue posizioni politiche sono sempre state chiare, senza eufemismi di sorta e severamente critiche verso il mondo islamico, che ha condannato apertamente insieme a molte associazioni da lui ritenute estremiste. Ha anche avviato presso il Parlamento una proposta di legge con la richiesta di non costruire altre moschee, teorizzando su rapporti occulti tra questi luoghi di preghiera e gruppi terroristici, che avrebbero in qualche caso finanziati i lavori di costruzione delle strutture di preghiera. La sua sintesi su queste tematiche è di grave pericolo per l’Italia, l’Europa e per tutti i cittadini Occidentali. Queste sue esternazioni hanno messo in pericolo la sua vita, gli hanno creato innumerevoli critiche, compensate allo stesso modo da forti consensi. Come in tutte le argomentazioni il mondo è spaccato a metà. Secondo alcuni, sarebbe un ex musulmano arabo perfettamente integrato nel mondo e nella cultura Occidentale ,accogliendone le regole i valori e la religione, per altri invece, sarebbe lui a rappresentare un pericolo, dispensando odio e screditando l’intero ‘Islam. Allam ha vinto insieme ad altri tre giornalisti ex aequo, il premio intitolato “Dan Davis”, istituito dalla Fondazione Israeliana che porta lo stesso nome. La motivazione del riconoscimento del premio in denaro gli sono state attribuite con la motivazione del suo “Incessante lavoro mirante a favorire la comprensione e la tolleranza tra culture”. Ho assistito alla presentazione del suo ultimo libro “Islam, siamo in guerra” di qualche tempo fa. Si è presentato al pubblico ringraziando, per aver avuto il coraggio di intervenire all’evento, seguirlo, a volte potrebbe rappresentare un pericolo. Lo schieramento delle forze dell’ordine era di tutto rispetto, dovuto alle minacce di morte che lo scrittore riceve regolarmente per aver palesato le sue convinzioni, e maggiormente perchè le ha scritte, rendendole note. Ha parlato dei “GRAVI” errori del governo centrale e di quello locale, per aver concesso il permesso per la costruzione della seconda moschea piu’ grande d’Europa a Ravenna, senza considerare che solo il 10% degli islamici sono realmente praticanti e osservanti del Corano e in pregano presso le moschee, per restante 90% i luoghi di culto, regolari o illeciti, sarebbero solo in funzione di indottrinamento a favore del terrorismo. Secondo Allam non esisterebbe un Islam moderato. I giornali locali e nazionali in ogni pagina, tra i loro contenuti ci rendono consapevoli della scoperta di nuove cellule terroristiche e di attentati quasi giornalieri, l’ultimo è di qualche ora fa a Londra. Il terrorismo ha le maglie larghe e i suoi adepti sono pronti ad agire contro l’Occidente, noi “Crociati”dobbiamo essere sterminati. E’ di questi giorni, un nuovo blitz della Digos e della finanza di Rimini che avrebbero portato alla luce una nuova cellula terroristica composta da nove stranieri, dando vita ad un nuovo incubo in Romagna. I nove Islamici, sono stati indagati dalla procura di Bologna per terrorismo, gravitavano tra le province di Rimini, Cesena e Ravenna. Tre di questi aspiranti “tagliagole” sono residenti a Rimini: un macedone, un albanese e un tunisino, altri 5 di origine marocchina gravitavano tra Cesena, Savignano sul Rubicone, Sarsina e S.Mauro Pascoli e un altro albanese, residente in pianta stabile a Ravenna. Le forze dell’ordine sono arrivate alla cellula fatta di commercianti , piccoli imprenditori e operai, tramite le intercettazioni telefoniche dalle quali sarebbe stato evidenziato un enorme flusso di denaro, inviato dal Cesenate (900mila euro solo nel 2014) in direzione Daesh in Maghreb, ma non solo verso la capitale dichiarata del terrore altri flussi sono stati accertati in direzione del Belgio, della Francia e della Germania. Il sospetto è che questi “salafiti” oltremodo conservatori ed antioccidentali, tentassero di indottrinare altre menti labili o che potessero ingrossare le fila dei Foreign Fighters, non certo una novità per il territorio Romagnolo. Quattro di questi elementi sono sospettati di aver favorito l’immigrazione clandestina, a quelli arrivati via mare sui gommoni, tramite loro sarebbero stati forniti documenti “puliti” in cambio di 4000 euro, soldi che sarebbero poi stati riciclati e rispediti nei paesi arabi, per indottrinare nuovi “tagliagole”. Dunque la Romagna sembra essere diventata come predetto da Allam, una fucina di aspiranti Kamikaze. “Mustapha El Anssi” nel 2009 avrebbe soggiornato a Ravenna per piu’ di un anno, Neji Ben Amara aveva vissuto a Cervia dal 2006 al 2008, Nussair Louati, tunisino, residente e sposato con una Ravennate, era arrivato con un gommone a Lampedusa, condannato a 3 anni e mezzo di carcere per terrorismo, e Fortion Llusha, albanese, trovato ad inneggiare ad Allah, arrestato ed espulso, ma con un soggiorno romagnolo accertato alle spalle. Dunque le parole chiave si riassumono in: terrore, indottrinamento, denaro, morte e Jihad. Il clima è notevolmente cambiato sul territorio, i cittadini lo sanno, conoscono le zone ghetto dei centri storici, gli amministratori evitano di saperlo, e le forze dell’ordine sono eroi nel contrastare i fenomeni, ma sono come Davide contro Golia, in una lotta serrata ma impari. Dagli ultimi titoli dei giornali si legge “Incontri sospetti in moschea: raffica di indagati”. Sarà mica che Allam avesse tanta ragione?. Intanto da oggi si piangono i nuovi morti e decine di feriti a Londra, trucidati, inconsapevoli e innocenti, tanto, per organizzare una strage, bastano un furgone e qualche coltello da cucina, e la carneficina è servita.

Maria Grazia Vannini