Roma. Verso le comunali. Berlusconi, si rinsalda il “patto della Capitale” con Renzi. Il “Cavaliere moderato” appoggia Giachetti

Una questione d’onore. E’ questo lo scudo morale dietro al quale Silvio Berlusconi nasconde la combine col pupillo Matteo Renzi. “Ho dato la parola a Guido Bertolaso, non posso ritirarla”, ripete il refrain a quanti gli chiedono lumi sulla sua scelta perdente. E appare sempre più chiaro che tra Forza Italia e Pd quella per la conquista del Campidoglio sarà una partita truccata. Comincia ad apparire chiaro anche a quanti finora avevano fatto finta di non vedere, di non capire le ragioni dell’apparente rinuncia a vincere del Cavaliere. Ieri l’Immarcescibile di Arcore urbi et orbi ha preso ufficialmente le distanze da Fratelli d’Italia e dalla Lega. E ha chiuso il cerchio. Lo ha fatto attraverso una lettera aperta al Giornale, il suo giornale. Come, dire verba volant scripta manenti. E viene subito al dunque, è sbrigativo l’ex premier. In barba a quanti continuano a considerarlo preda di demenza senile, Silvio detta lucidamente la nuova linea. Sua, di Forza Italia e, soprattutto, dei propri affari e della difesa della propria roba. Il suo Cavallo di Troia all’interno del maggior partito una volta della Sinistra sta svolgendo il compito assegnato nel migliore dei modi, si è rivelato affidabile per cui – secondo il leader azzurro – è giunto il momento di rompere gli indugi e di gettare la maschera. “Mai più con Giorgia Meloni e Matteo Salvini – afferma in sostanza il Vecchio Marpione – Forza Italia sceglie i moderati”. E che dubbio c’era? Da tempo rumors indiscreti riferivano di questa irresistibile tentazione del Cavaliere. Non a caso Papi aveva mandato in avanscoperta Denis Verdini ad acquartierarsi nei pressi del Pd. Una lenta manovra per non choccare troppo le rispettive basi… Il tutto ovviamente finalizzato all’abbraccio con Renzi e alla acquisizione del ruolo di cofondatore del Partito della Nazione, il nuovo soggetto politico che è nei sogni del Giovanotto di Palazzo Chigi e dei suoi burattinai. Un piano – questo del Cavaliere – che per concretizzarsi ha ovviamente bisogno di una fondamentale premessa. Questa: Matteuccio non può rischiare il naufragio nella prossima tornata amministrativa. E per questa ragione il Ricco Sponsor ha disintegrato il centrodestra romano e ha offerto al futuro alleato l’agnello sacrificale di nome Guido Bertolaso. Secondo Silvio è il modo più certo per portare al ballottaggio Roberto Giachetti, l’ex radicale convertito al renzismo. Ed è già qualcosa considerando gli inquietanti chiari di luna che oscuravano il Pd non più di un mese fa. Ma non è tutto. Il soccorso berlusconiano interverrà anche a Napoli. Ufficialmente saranno i verdiniani a sostenere la piddina Valeria Valente. Ufficiosamente una mano la daranno anche gli uomini dell’Immarcescibile. E Milano? All’ombra della Madonnina duellano due personaggi sovrapponibili dalle comuni radici “moderate”. Il capoluogo lombardo una volta da bere sarà il campo di battaglia di riserva nel caso uno dei due contraenti il nuovo Patto dovesse cercare di fare il furbo… Giochi politicamente chiusi, dunque. Un piano perfetto che potrebbe però andare a sbattere contro eventuali nuove inchieste giudiziarie. E gli spifferi in materia sono tanti… Insomma, potrebbe saltare tutto. Intanto la nuova Democrazia Cristiana è comunque in cantiere. Al fine di non spaventare puri e anime candide sarà battezzata Partito della Nazione. Si ricomporrà la marmellatona cosiddetta “moderata”: da Matteo e Silvio allo Zio Denis, dall’euforico Pierferdinando Casini al “Celeste” Roberto Formigoni all’illuminato Carlo Giovanardi. Tutta gente di specchiata moralità… Si salvi chi può!

(mar.marq)