Olimpiadi Italiane di Astronomia. Incontro con il Prof. Mario Sandri, Premio Speciale della Giuria

Si è tenuta oggi la Gara Interregionale dell’edizione 2016 delle Olimpiadi Italiane di Astronomia in 13 sedi, distribuite sul territorio nazionale: Bari, Bologna, Catania, Macerata, Milano, Napoli, Reggio Calabria, Roma, Savona, Teramo, Torino e Trieste. In gara 390 studentesse e studenti per aggiudicarsi i 40 posti disponibili per la finale di Milano. Incontriamo il professore Mario Sandri di Trieste Premio Speciale della Giuria per il suo costante impegno alla partecipazione dei suoi allievi alle Olimpiadi di Astronomia tenute con l’I.N.A.F. (Istituto Nazionale Astrofisica) e il Ministero Istruzione.  

• Cosa sono le Olimpiadi Italiane di Astrofisica? 

“ Le olimpiadi di astronomia sono una competizione internazionale che vede affidarsi studenti dalla terza media alla terza superiore. C’è una prima fase di selezione con tema scritto, poi una gara interregionale, finale nazionale ed eventualmente le finali internazionali”.

• Un Premio Speciale della Giuria per il costante contributo essenziale per stimolare i ragazzi allo studio di questa materia: qual è la soddisfazione tua e degli allievi?

“Quello che ho fatto è far conoscere ai ragazzi, in primis, che esistono le Olimpiadi di Astronomia. E poi mi sono dedicato per prepararli con un percorso mirato. Tutto è iniziato quattro anni fa: inizialmente solo coi ragazzi dell’istituto dove insegno,  il Pilati di Cles (Trento). Dall’anno scorso ho seguito tutti coloro che volevano partecipare degli istituti comprensivi e superiori delle valli del Noce. La soddisfazione è che i quattro anni di partecipazione almeno un ragazzo del mio Istituto è arrivato alle fasi interregionali, generalmente non ci sono altri partecipanti trentini. La soddisfazione mia è grandissima ed anche quella dei ragazzi che vivono un’esperienza incredibile. Noi siamo nel gruppo del Triveneto ed i ragazzi oltre alla gara hanno l’opportunità di usufruire di  una serie di attività correlate come la visita all’Osservatorio Astronomico di Trieste e vivono alcuni momenti con astronomi professionisti. Perciò per loro è un momento veramente incredibile al di là del risultato finale”.

• Che cosa significa valorizzare l’eccellenza nel campo dell’Istruzione dal tuo punto di vista? 

“La valorizzazione delle eccellenze deriva da una collaborazione col ministero dell’istruzione che riconosce in questo tipo di attività qualcosa di eccezionale in quanto, generalmente, non è disciplina tipicamente studiata a scuola e vuole premiare soprattutto i ragazzi per questo loro impegno. Negli ultimi quattro anni ci sono stati casi isolati di trentini, io sono l’unico costante nel portare i ragazzi alle finali interregionali. Spero di riuscire a fargli raggiungere quelle nazionali. Il premio che ho vinto non so se viene dato negli altri comitati interregionali. Ma devo dire che, al di là di questo riconoscimento personale, sono soprattutto contento per la passione e la soddisfazione che hanno avuto i miei ragazzi. Con me c’è un ragazzo che già due anni fa aveva partecipato a queste finali”.

• L’I.N.A.F. ovvero l’Istituto di Astrofisico che ruolo ha nelle Olimpiadi?  

“È uno dei partner. Per non dire che è il partner scientifico per eccellenza. Mette a disposizione i ricercatori professionisti, le strutture. Organizza stage per i ragazzi più meritevoli. La loro presenza garantisce un alto standard alla competizione. L’istituto nazionale di astrofisica conferisce ancora più importanza all’evento perché sono professionisti che affiancano dei ragazzi che per l’ha prima volta hanno un contatto diretto con una realtà scientifica di altissimo livello”.  

• Qual è il valore della competizione all’interno di un percorso scolastico di studi?
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“L’argomento è di nicchia, tuttavia, serve per stimolare gli interessi dei ragazzi anche di quelli che non faranno mai gli astronomi da grandi. È un modo per incuriosirli alla scienza in generale e, per coloro che fanno fisica a scuola, è anche un modo per vedere come quelle formule che molto spesso sembrano, anche se non lo sono, asettiche possono servire a risolvere problemi anche banali del tipo: quali condizioni ci devono essere affinché un satellite rimanga in orbita?

• Secondo Mario Sandri l’Astronomia dovrebbe diventare materia curriculare nelle scuole italiane? 

“L’astronomia era nel programma di scienze. Con la riforma è stata completamente tagliata. Ora si studia astronomia solo se il professore è appassionato o lo ritiene importante. Io non dico che debba essere insegnata come materia a se stante ( anche se non nascondo che mi piacerebbe) tuttavia dovrebbe essere reinserita almeno nel percorso curriculare obbligatoriamente anche se solo per alcuni moduli. Io ad esempio vengo chiamato per lezioni che integrano il percorso curriculare. Ma non è sufficiente. Tuttavia, ogni scienziato potrebbe ribattere che anche del suo specifico settore scientifico si fa troppo poco”. 

Nadia Lisanti