Il “caso Quarto”. “I Cinquestelle hanno sbagliato e ora perdono la base…”. Intervista con il cronista de “Il Mattino” di Napoli Alessandro Napolitano

Passano i giorni, ma il Caso Quarto,  che riguarda sia il Sindaco della città, sia l’atteggiamento complessivo del Movimento Cinquestelle non accenna a sgonfiarsi; le polemiche, amplificate dal tifo della politica e dalla guerra sempre più spietata che va avanti tra pd e pentastellati,  non si arrestano e restano violente. Dell’affaire che qualcuno dice abbia fatto perdere la “verginità” ai Cinquestelle parliamo con il corrispondente per l’area flegrea (di cui fa parte Quarto) del quotidiano di Napoli “Il Mattino” Alessandro Napolitano (nella foto in alto).

• Innanzitutto, lei che lo segue dall’inizio, che idea si è fatta del “caso Quarto”…
• “Credo che chiunque conosca Quarto sa che la sua è una realtà borderline, dove gli intrecci tra politica e mafia son ben vistosi ed anche il voto di scambio è all’ordine del giorno; pensate che qualche elezione fa un esponente del Pdl,  arrestato in piena campagna elettorale,  riuscì comunque a collezionare 485 voti, in pratica fu eletto lo stesso, anche se poi il Prefetto ovviamente annullò la cosa. Non stiamo parlando di una città qualsiasi, questo i cinquestelle avrebbero  dovuto considerarlo..”.
• Cosa intende dire … 
• “Dico, alle scorse elezioni Pd e Forza Italia non partecipavano, la camorra ha sempre bisogno di riferimenti politici, di indirizzare il suo notevole pacchetto  di voti. I Cinquestelle avrebbero dovuto stare più attenti, valutare meglio le candidature, controllare a fondo con chi avevano a che fare sul territorio.  Non si può gridare alla purezza e all’onestà e poi non sorprendersi che il consigliere De Robbio riesca a prendere facilmente 1000 voti, quando il più votato in assoluto ne aveva presi neanche cinquecento. Poi, mi chiedo, lo stesso De Robbio aveva chiesto di essere nominato presidente del consiglio, ma non gli fu concesso dal movimento. Perchè, avevano già dubbi su di lui?”.
• I vertici nazionali dei Cinquestelle non furono molto presenti sul territorio sembra di capire da quanto lei dice… 
• “Il responsabile degli enti locali, Di Maio, dopo le elezioni nessuno lo ha visto, da giugno, lo stesso De Robbio fu espulso dal partito il 14 dicembre, prima che il caso esplodesse, perchè non ne fu data notizia pubblicamente? Perchè poi nominare vicesindaco e assessore all’ Ambiente il fratello di un consigliere? Non è familismo questo? Poi l’espulsione della Sindaco molto discutibile nelle modalità… “.
• Approfondiamo pure….
• “Non sarà un sindaco brillantissimo, ma Rosa Capuozzo è conosciuta in città come una persona onesta, che non ha nulla a che fare con la malavita organizzata. Poi, ripeto, lo può capire solo chi certe realtà le ha vissute, in situazioni borderline ti capita di conoscere chiunque, il mafioso, la persona perbene, il connivente e non per questo uno può essere accusato di complicità.  Domenica scorsa c’è stato un flash  mob in difesa del sindaco cui ha partecipato tutta la base dei Cinquestelle ed anche tanta gente comune, onesta, che voleva dare la sua solidarietà al sindaco. Durante la manifestazione è arrivata la notizia che Grillo aveva espulso la Capuozzo dal movimento via twitter. A tantissimi la cosa non è piaciuta, ha ricordato la Repubblica Popolare Cinese”.
• La base dei Cinquestelle quindi a Quarto non è con i vertici del movimento…
• “Diciamo che il “direttorio pentastellato” avrebbe potuto gestire assai meglio la situazione; ora invece il movimento sul territorio  sta andando distrutto, molte divisioni interne e tanta insofferenza e malumore nei confronti di Di Maio, Di Battista e Fico e di Grillo e Casaleggio. Molte domande avrebbero dovuto trovare risposta molto prima, se vinci le elezioni in una zona a rischio devi essere presente, poi le voci che la Capuozzo fosse minacciata giravano nell’ambiente già da novembre ripeto, prendo per buone tutte le autodifese dei vertici del movimento, anche se mi sembra strano che un caso del genere non fosse giunto fino a Roma… sarà … non metto in discussione comunque quel che ha detto Di Maio…”.

Pasquale Bottone